Le fiabe della fatina Nené

Elena Giulia Ghelardini

Sensoinverso Edizioni, 2013

Le fiabe della Fatina NenéVi capita mai, bambini, di alzare gli occhi al cielo quando scende la sera e osservare, nel blu che si fa sempre più scuro, uno spicchio di luna? Bene… sappiate che io sono lassù! Sì, seduta proprio su quello spicchio, con le gambe a penzoloni e lo sguardo sempre teso verso di voi!

Mi chiamo Nenè e sono una piccola fata, con i capelli lunghi lunghi e a volte, lo ammetto, zeppi di nodi tanto che spesso s’impigliano a qualche stella luccicante; ho due ali trasparenti, simili a quelle di una farfalla; come tutte le fate, è ovvio che abbia una bacchetta magica! Inoltre indosso un vestito che cambia colore a seconda dei miei pensieri.

I miei pensieri… sono comunque sempre molto allegri, vivaci, perché ritengo di essere una fata serena e sorridente, mi piace portare allegria dove non c’è e spesso sorrido osservando voi, bambini, laggiù mentre vi preparate per fare la nanna, vi lavate i dentini e le manine (ricordate di farlo sempre… so che alcuni fanno un po’ di capricci).

Adesso vi chiederete cosa faccio tutte le notti, seduta su uno spicchio più o meno grande di luna. Ebbene, dovete sapere, miei cari bimbi, che il mio compito è vegliare sul vostro sonno, assicurarmi che vi addormentiate sereni e che facciate dei bei sogni, difendendovi dagli incubi e dalle notti tormentate. Avete ragione, non sempre ci riesco; voi siete in tanti e la strega di Incubilandia, Insonnia per l’appunto, è molto agguerrita. Comunque, se anche vi capitasse di svegliarvi di soprassalto perché s’è intrufolata in uno dei vostri sogni, trasformandolo in un brutto incubo, non abbiate paura! Quelli di Insonnia sono solo cattivi dispetti, ma non vi faranno mai del male perché i mostri non esistono e perché i bei sogni sono più potenti di quella strega dispettosa!

Tuttavia, vorrei raccontarvi un aneddoto accaduto proprio agli inizi della mia carriera.

Ero da poco stata assegnata a “Il favoloso mondo dei sogni dei bambini”, ero molto agitata perché non sapevo che cosa aspettarmi e soprattutto, essendo nuova del mestiere, non avevo idea di come comportarmi. Così, me ne stavo appollaiata sul mio spicchio, guardando di tanto in tanto di sotto.

Nelle case scorgevo bambini di ogni età, alcuni più tranquilli, altri meno; chi era già nel lettino che dormiva beato, chi veniva rincorso dalla mamma per indossare il pigiama…
Insonnia, vedendomi agitata, decise di agire proprio in quei giorni in cui ero più vulnerabile!

La vidi arrivare velocemente, a cavalcioni di un manico di scopa… si accostò al mio spicchio e mi disse: “Nenè, che grazioso nome, io mi chiamo Insonnia e non ti renderò la vita facile! Grazie alle mie pozioni incubizzanti i bambini non dormiranno più sonni tranquilli, si addormenteranno tardi, avranno paura del buio e i loro sogni verranno tormentati da mostri malvagi!”. Detto ciò, svuotò un’ampolla eseguendo un volo circolare sopra ogni casa del mondo.
Ero avvilita e spaventata. Per alcune ore pensai a come rimediare a quel danno. Dalla Terra salivano pianti di bambini e vedevo i genitori sempre più scoraggiati e stanchi!

Poi, d’un tratto, mi venne un’idea! Decisi che avrei scritto fiabe e favole per i bambini di tutto il mondo, in modo che, leggendole, avrebbero potuto addormentarsi serenamente! Presi la mia bacchetta magica, la agitai e recitai la formula adatta: “Per cacciare ogni tipo di mostro, procurami subito una penna con l’inchiostro!”. E così apparve una bellissima penna d’argento, ma poi mi mancava un quaderno su cui scrivere. Agitai di nuovo la bacchetta e pronunciai queste parole: “Perché nel mio intento riesca, procurami un quaderno che mai finisca!”.

Davanti a me apparve un quaderno magico, dalle pagine che continuano all’infinito! Cominciai a scrivere tante fiabe e tante favole e da allora non ho mai smesso. Man mano che le scrivo, stacco i fogli magici e li faccio volare sulle vostre case per tenere lontana la temuta Insonnia.

Mi raccomando, non smettete mai di sognare… solo cose belle!

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