La vecchia nel bosco

Fratelli Grimm

C’era una volta Alice, una povera servetta che era in viaggio in carrozza con i suoi padroni su una strada di campagna. Ad un certo punto la strada si inoltrava in un folto bosco, buio e misterioso. Lei aveva un po’ di paura ad addentrarsi tra gli alberi, ma non poteva fare altro: doveva stare con i suoi padroni. Quando furono proprio in mezzo a quel bosco scuro, dalla macchia sbucarono dei briganti e assalirono la carrozza. Ma lei, pronta di riflessi, si nascose veloce dietro a un albero. Invece i padroni non furono abbastanza veloci e furono uccisi dai briganti.

Quando i ladroni se ne furono andati, la servetta uscì dal suo nascondiglio e si mise a piangere amaramente pensando che ora era sola nel bosco scuro e misterioso. Non conosceva la strada per uscirne. Sarebbe sicuramente morta di fame.

Dopo un po’, si mise a camminare e provò ad andare di qua e di là, senza però incontrare mai nessuno e senza ritrovare la strada di casa.
Quando arrivò la sera, si mise sotto ad un albero e si raccomandò alla Provvidenza. Pensò di rimanere lì e di non muoversi fino al mattino.
Dopo un po’ che se ne stava ferma sotto all’albero, ecco arrivare un bel colombo bianco che aveva nel becco una piccolissima chiave d’oro. Il colombo, che si chiamava Pino, lasciò cadere in mano alla servetta la chiavetta d’oro e disse: “Vedi là quel grande albero? C’è una piccola serratura, tu aprila con la piccola chiave e troverai cibo a sufficienza e non soffrirai più la fame”.

Alice incredula si avvicinò all’albero che aveva indicato il colombo Pino, e vide davvero la serratura. L’aprì e trovò una scodella di latte e del pane bianco da inzuppare, così potè togliersi la fame e quando fu sazia disse: “Sono così stanca, potessi coricarmi nel mio lettino”.
A quelle parole tornò il colombo bianco che ancora portava nel becco una piccola chiave d’oro. Anche questa vota la consegnò alla piccola Alice e disse: “Apri quell’albero laggiù e troverai un lettino”.

Alice l’aprì e trovò un bel letto morbido, pregò per essere protetta durante la notte e subito si addormentò.
Il mattino dopo tornò di nuovo il colombo, portò un’altra piccola chiave e disse: “Apri quell’albero e troverai dei vestiti”.

Quando Alice aprì il terzo albero, trovò tante splendide vesti ornate d’oro zecchino e di gemme, così splendide che neppure una principessa poteva averle. La servetta non credeva ai suoi occhi e si vestì alla svelta. E così la piccola andò avanti a vivere nel bosco per un po’ di tempo. Tutti i giorni arrivava il bellissimo colombo bianco e provvedeva a tutto il necessario per lei e la vita scorreva felice e tranquilla.
Ma un giorno il colombo arrivò e disse: “Vuoi farmi un piacere?” e Alice, felice di poter ricambiare le gentilezze che il colombo aveva avuto per lei da quando viveva nel bosco, rispose: “Con tutto il cuore!”.

Allora il colombo Pino le spiegò che nel folto del bosco c’era una casetta, Alice doveva entrare in mezzo alla stanza: proprio vicino al focolare avrebbe trovato una vecchia, di nome Rina, che le avrebbe rivolto la parola e l’avrebbe chiamata per nome solo per farsi rispondere. Ma Alice non doveva darle retta, né rivolgerle la parola. Doveva solo aprire la porta sulla destra ed entrare in una stanza con un grosso tavolo. Sul tavolo avrebbe trovato tantissimi anelli di ogni tipo: alcuni splendidi con gemme preziose, altri d’oro zecchino e con le perle. Ma doveva lasciarli stare e non toccarli. Doveva solo cercare l’unico anello liscio liscio e senza decorazioni. Mentre il colombo  spiegava cosa Alice doveva fare, la serva annuiva e cercava di imparare bene le istruzioni.

Quindi Alice partì alla volta della casetta nel bosco. Una volta giunta lì, fece tutto quello che il colombo le aveva detto, ma l’anello liscio sul tavolo non c’era. Mentre lo cercava vide la vecchia Rina che le arrivava dietro le spalle di soppiatto con una gabbia in mano. Prontamente le tolse di mano la gabbia e quando ci guardò dentro vide un uccello che aveva l’anello liscio nel becco.

Alice prese l’anello, uscì di corsa e tutta felice aspettava il ritorno del colombo. Ma quello non tornava, così si appoggiò ad un albero per aspettarlo e si accorse che il tronco diventava morbido dietro le sue spalle e che l’albero chinava i suoi rami abbracciandola. Stupita, si guardò intorno e si accorse che l’albero si era trasformato in un bell’uomo che l’abbracciava con affetto e che le disse: “Tu mi hai sciolto dall’incantesimo e mi hai liberato dalla vecchia strega Rina, una strega cattivissima. Mi aveva trasformato in albero. Solo per qualche ora al giorno diventavo un colombo bianco. Finché la strega avesse posseduto l’anello fatato, io non potevo riacquistare la figura umana”.

Pino disse anche di essere un principe e chiese ad Alice se voleva sposarlo. Lei accettò con gioia e se ne andò con lui nel suo regno lontano, dove vissero per sempre felici e contenti

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