Fanciullezza

Fiorella - Tratta da "Ninna nanne tiritere e filastrocche" - Tosi Editore, Roma (1947)

Fanciullezza

Si dipana la matassa
tutta attorno all’arcolaio;
l’ago fuori dell’agoraio
s’affaccenda tutto il giorno,

e la stoppa si scardassa
quando il fuso e la conocchia
tra le mani e le ginocchia
vi lavorano d’attorno.

L’ape va di fiore in fiore
quando viene primavera
per deporre il miele e cera
nella piccola celletta

e s’adopra con fervore
la formica nell’estate
a cercarsi le derrate
per l’inverno che l’aspetta.

Coi fuscelli e con la cresta
fa il suo nido, svelta e gaia
tra comignolo e grondaia,
la fedele rondinella,

ed il baco non si cheta
fino a quando ha un fil di bava
e nel bozzolo si scava
la sua casa tonda e bella.

Benché piccolo, il castoro
quando vuol la sua casetta,
costruisce una villetta
con finestra e davanzale,

e la talpa fa un lavoro,
a scavar la galleria,
chiudi pure l’ingegneria
la saprebbe fare eguale.

Figlio mio, non v’è nel mondo
un insetto, un moscerino,
che, per quanto piccolino,
non s’adopri ai casi suoi:

solo tu, lieto e giocondo,
vivi in braccio alla mammina,
hai la pappa ogni mattina,
chicche e baci finché vuoi.

Per te c’è chi tutto l’anno
s’affatica notte e giorno
e s’industria e si dà attorno
per la tua felicità…

Godi, caro: poi verranno
anche a te gli anni maturi;
godi caro, finché duri
questa tua gioconda età.

Fanciullezza

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