La terra dei libri di fiabe
Robert Louis Stevenson
Trattta da "Un giardino di versi", Mondadori
La sera, quando i lumi sono accesi,
accanto al fuoco i miei stanno, distesi;
restano a casa, a parlare e a cantare,
ma non han proprio voglia di giocare.
Io striscio allora col mio fucilino
nel buio pesto, lungi dal camino.
Batto sentieri dentro le foreste,
dietro il divano, seguendo le piste.
Lì nella notte, da nessuno visto,
ho il mio accampamento ben provvisto,
e gioco ai molti libri che ho già letto,
finchè ora non sia di andare a letto.
Qui le savane stanno, e le colline,
e c’è silenzio sotto le stelline;
c’è un fiume sulle cui sponde scoscese
viene il leone a bere acque turchese.
Vedo gli altri laggiù, molto lontano,
come accanto a un falò sotto un banano,
e quale uno scout indiano, silenzioso,
attorno al loro campo strisciar oso.
Così, quando mi chiama poi la tata,
eccomi pronto alla rimpatriata,
e a letto me ne vado volentieri
con i miei libri e con i miei pensieri.