Il granchio Michelino

Barbara di Castri

granchio

Nel mare Jonico, vicino al paesino di San Giovanni Li Cuti, c’era una bellissima scogliera di lava nera, erano milioni di sassi che prima erano stati lava incandescente scesa da un grande vulcano: l’Etna. Tutti i giorni gli scogli sfidavano la furia delle onde in compagnia di un grande amico, il sole siciliano, che ama abbracciare con i suoi raggi e il suo calore tutta la splendida costa che arriva fino ad Ognina e al santuario della Madonnina.

Fra quegli scogli si aggirava il granchio Michelino; lo avevano chiamato così perché era nato con delle piccole chele e spesso non riusciva a prendere il cibo che voleva mangiare. Appena era nato sua madre, da vero granchio siciliano, aveva esclamato: “Miiii chelino!”. E così tutti gli abitanti marini lo conoscevano e lo prendevano in giro. “Michelino dove vai?” “Michelino cosa fai?”.
Il povero granchio Michelino si aggirava tra le scogliere sentendosi solo un buono a nulla, mentre tutti i granchi bulli di San Giovanni Li Cuti ostentavano le loro grandi chele e lo facevano sentire piccolo e inutile.
La disgrazia di essere nato granchio Michelino lo accompagnava anche di notte, con sogni tristi che diventavano veri e propri incubi.

Ma un giorno da quelle parti passò una sirena, Gioconda, la regina del mare:
era bella gioiosa e al collo portava una collana di perle lucenti.
Ogni  volta che la sirena Gioconda passava fra le onde il mare la salutava con la sua musica, i coralli cantavano e le stelle marine brillavano, mentre i pesci lucenti guizzavano nell’acqua come piccoli archi argentati.

La Sicilia è un giardino meraviglioso anche dentro il mare.

Ma ad un certo punto un’onda gigante ruppe la collana della sirena Gioconda e tutte le perle si andarono ad infilare in un piccolissimo buco fra gli scogli.
Per recuperare quel materiale prezioso ci voleva un lavoro paziente e minuzioso eseguito da un abitante del mare molto piccolo.

In quel momento passava di lì il granchio Michelino, che, con un altruismo esemplare ed un coraggio di cento leoni, si infilò nella piccola buca e recuperò ad una ad una tutte le perle della sirena Gioconda.

Fu un lavoro lungo e faticoso che fece da solo, poi prese un filo lungo lungo e ricompose la splendida collana per la sirena Gioconda: per premio la regina del amre lo portò a vivere con sé nel suo castello marino incantato.
Oggi, lungo la costa Jonica, i granchi violinisti con i granchi rossi, viola e blu cantano in coro la storia del granchio Michelino, il ritornello dice così:
“Per compiere le grandi azioni conta il valore e non è poi così importante essere piccoli piccoli”.

 

 

 

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