La mascherina argentata

Barbara di Castri

La mascherina argentata

Era il tempo del Carnevale e nello scantinato di un teatrino di Venezia giacevano impolverate le maschere tradizionali. Un vecchio Arlecchino disse a Pulcinella: “Certo che oramai siamo proprio fuori moda. I bambini non ci vogliono più!”.
“Hai ragione” rispose Pulcinella “non ci posso pensare! Erano belli i tempi quando sul lungomare a Napoli si formavano crocchi di grandi e piccini per ascoltarmi. Il mio umorismo, la mia saggezza…”. “Ed io allora? – ribattè Arlecchino –  qui a Venezia ero il vero padrone!”. E così tutte le maschere iniziarono a bofonchiare: principi, fate, regine, erano tutte maschere fatte di stoffa preziosa ora impolverata, appese alle stampelle di un armadio oppure ripiegate dentro un baule. Guardate lì fuori! Tutti i bambini oggi vogliono essere vampiri, zombie, Superman e dinosauri! Che peccato!
La mascherina argentata Si staccò allora dal coro una mascherina argentata, quelle mascherine di cartone e porporina che non hanno alcun valore: “Siete maschere senza magia. E avete tutte paura del buio che c’è qui sotto in questo scantinato. Animo! Animo! Il mistero e la polvere che ci avvolgono potrebbero essere un ottimo ingrediente per renderci ancora maschere interessanti e di moda. Per i bambini saremo qualcosa di nuovo e di meraviglioso”. E la mascherina argentata si ricordò di una bacchetta magica appartenuta alla maschera del mago Merlino, suo grande amico, la prese e…“Hop là, lei ti porterà dove c’è la fantasia e la libertà. Maschere tutte fuori dal buio, è ora di marciare per le calli di Venezia e farci ammirare per quello che siamo. Perché care amiche, vecchie maschere, con noi viaggia la storia dei secoli, pirati, moschettieri, marajà, damine imparruccate! Forza! Avanti! Fuori alla luce!”.

E quell’anno ci fu un grande Carnevale di Venezia, con le vecchie maschere che sembravano nuove, perché i bambini non le conoscevano, e le nuove maschere che diventarono subito vecchie e pronte ad essere riposte in altri bauli. Ma anche per loro ci sarebbe stata un giorno una consolazione: la saggezza della mascherina argentata di poco valore che all’occorrenza le avrebbe fatte uscire dal buio con la sua bacchetta magica!

 

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