Dialogo tra penna e tastiera

Maestri Maria Rosaria Longobardi, in arte Marylon e Massimo De Mellis

Tratta dalla raccolta "La scuola allo specchio. Un cesto di parole allegre come il sole", 2018

Dialogo tra penna e tastieraIo son la penna, stecchetto ingegnoso
sul bianco foglio scrivo senza posa
il calamaio non uso, però a iosa
traccio parole e con fantasia oso.

C’è una mia parente, stile moderno
una specialista dello stampatello
non predilige spillette e quaderno
imprime, piuttosto, su un foglio snello.

La chiamerò adesso per conversare
si chiama “tastiera” e verrà a parlare

Sono la tastiera …un po’ ti avvicendo,
ma sempre tu vieni a rigare il foglio!
quel foglio bianco, lungo lungo e snello
che esce dalla stampante sorridendo

e se c’è qualche svista o degli errori
tu li correggi ed il testo è più bello
Come poi vedi, rivali non siamo
tu fai questo, io quello e così ci aiutiamo.

Non fa paura, il cosiddetto progresso
perché noi prendiamo il buono di prima
scrivere è bello, in prosa o con la rima,
al modo passato e in quello di adesso.

 

 

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