Ciliegie

Hedda, pseudonimo di Lucia Maggia (1883 - 1973) maestra elementare e scrittrice per l'infanzia.

Ciliegie

Leggiamo insieme: Ciliegie di Hedda (Lucia Maggia)

Tu il miracolo hai compiuto:
fresche, dolci, maturate
per i bimbi e le bambine,
ecco qui le ciliegine,
buone dentro e belle fuor!

Le vedete? Le volete?
Rosse, fresche, tonde tonde,
che faccine rubiconde,
che profumo, che sapor!

O bel sole, o caldo sole,
tu il miracolo hai compiuto:
al tuo cenno, al tuo saluto,
il bel frutto maturò.

 

Nota su: Ciliegie

Leggendo questa poesia e soprattutto guardando l’immagine che l’accompagna, qualcuno potrebbe avere da ridire perché il corretto plurale di “ciliegia” è “ciliegie“.

Come indica anche la Treccani, infatti, la forma plurale delle parole che finiscono con -cia, -gia, -scia mantene la i.

Però, fino alla metà del secolo scorso ha avuto una certa diffusione anche la grafia ciliege.

La forma ritenuta al giorno d’oggi scorretta, si trova anche nel titolo del libro: “Un cappello pieno di ciliege” di Oriana Fallaci, pubblicato postumo.

La scelta di utilizzare “ciliege” invece di “ciliegie” può essere dovuta alla formazione linguistica della scrittrice (nata nel 1929) oppure all’ambientazione storica del romanzo, dato che l’espressione proviene da una lettera che s’immagina scritta nel Settecento.

Possiamo quindi immaginare che ai tempi di Hedda (Lucia Maggia: 1883 – 1973) la grafia accettata fosse ciliege: da qui il titolo di questa poesia che può aver stupito qualche nostro lettore!

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