Il passero prigioniero

Arpalice Cuman Pertile

passero prigioniero

Leggiamo insieme: Il passero prigioniero di Arpalice Cuman Pertile

Non mangiava più nulla, non cantava;
povero passerotto, a che pensava?

Parea che avesse tanti crucci e pene,
eppur la bimba gli voleva bene;

gli dava l’acqua, il miglio e fresca erbetta,

puliva con amor la sua gabbietta.

Un giorno pigolò… Parea chiamasse
la sua mamma amorosa, e la invocasse!

Si scosse, chiuse l’ali, tremolò,
dal bastoncino giù precipitò.

La bimba lo raccolse nella mano,
lo chiamò con passione… invano, invano!

Un usignolo libero passava
e sul piccolo morto sospirava.

 

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