Bobby Blue, la tempesta e il buco nero

Elisabetta de Michele

Bobby Blue, la tempesta e il buco nero
Questa è la storia di Bobby Blue il delfino, che viveva felice nel mare corallino; era un po’ diverso dagli altri piccoli delfini, che amavano far capriole e tuffi sopraffini. Lui di notte amava uscire dall’acqua a prender fiato, per guardare con stupore il grande cielo stellato. In quelle notti buie, Bobby sai non era solo, c’era qualcun altro fermo lì vicino al molo:una barca di legno con su un vecchio pescatore, che guardava il telescopio per ore ed ore. Sulla barca c’era scritto “Santa Lucia”, così si chiamava, ma il nostro piccolo delfino, che a scuola non andava, non sapeva proprio che quello era il suo nome; la sua mamma gli aveva insegnato una lezione: “Agli uomini, Bobby, non avvicinarti mai, potrebbero prenderti e saranno grossi guai”. Così Bobby Blue mai e poi mai si avvicinava, però era curioso di lui, che il cielo ammirava: era strano vedere un uomo con lo sguardo all’insù, di solito guardavano il proprio naso, o poco più.

Una notte Bobby Blu udì una dolce melodia che usciva proprio dalla barca Santa Lucia. Il piccolo delfino, che mai aveva sentito cantare, non riuscì a trattenersi, e si iniziò ad avvicinare. Vide con stupore che su quella imbarcazione, c’erano in realtà ben altre due persone: erano due cuccioli d’uomo, dolci e piccolini e Bobby Blue scoprì di amare tanto i bambini. Di sicuro loro non gli avrebbero fatto del male, ma dell’uomo grande ci si poteva fidare? Però quel nonno era davvero premuroso: cantava per loro ninne-nanne senza riposo. Finite le canzoni si alzò in alto una vocina, era quella dell’umana un po’ più piccolina: “Nonno, come si chiamano quelle lucine belle?” “Tesoro”, disse il nonno, “quelle sono stelle!” e spiegò loro dei colori e delle dimensioni, degli astri celesti e delle costellazioni.

Bobby Blue da quel giorno ogni sera lì tornava e grandi lezioni di astronomia imparava: ascoltava di Sirio, dei pianeti e dell’Orsa Minore e guardava il cielo con sempre più stupore. A un certo punto una domanda molto interessante uscì dalla bocca del bambino più grande: “Nonno ci hai parlato di grandi buchi neri, corpi celesti misteriosi là nell’alto dei cieli, cosa c’è lì dentro hai detto che nessuno lo sa, tu ti sei fatto un’idea su cosa mai ci sarà?”. Bobby si avvicinò ancor di più a prua, curioso, nonno Berto rifletteva e poi disse speranzoso: “Bambini cari, quello che io ora vi dirò è solo una mia idea, e se è vera non so: il buco nero è come un grande aspirapolvere per me, ma un aspirapolvere magico, e sapete perché? Cattura ogni cosa brutta che noi produciamo: bugie, brutti pensieri e azioni malvagie che facciamo. Rimangono in quel buco nero grande e profondo e non le abbiamo più qui in giro per il mondo. Se però noi continuiamo a produrne così tante, riempiremo ogni buco e il problema sarà grande: torneranno tutte indietro proprio sulla nostra terra e ci saranno solo malattia, miserie e guerra”.

Così disse e per un poco, un po’ triste diventò, poi per riportar la gioia di nuovo cantò. Bobby Blue, come anche i cuccioli d’uomo, nei giorni seguenti fu molto più buono: niente brutti pensieri, capricci o marachelle, ma solo e soltanto, tante cose belle. “Grande amico celeste, tu, che con la tua forza oscura porti via il nero della nostra parte scura, grazie per l’aiuto da lassù: noi di cose brutte, non vogliamo farne più!”.

Una notte il mare era molto, troppo mosso e la piccola barca sbatteva a più non posso; Bobby comprese subito che quegli uomini di mare, erano in pericolo e non sapevano nuotare; anche il vecchio nonno aveva ormai a cuore, poiché aveva in sé davvero tanto amore; usò quindi il suo corpo per tener la barca ferma, tra le onde alte di quella tempesta tremenda. Colpi di coda e di testa Bobby diede per ore, e quando tutto fu finito sentiva un gran dolore, ovunque sul suo splendido corpicino blu; svenne quindi per la stanchezza, precipitando giù. Per fortuna dalla barca lo videro affondare, nonno Berto si tuffò e lo riuscì a salvare. Lo curarono per giorni sulla Santa Lucia; con un viavai di delfini: gli amici, la mamma e la zia. Bobby Blue guarì, e divennero tutti amici; i delfini e gli uomini, insieme erano felici. Ogni notte tutto il branco il cielo stava ad osservare, vicino a quella barca di legno in mezzo al mare.

È bello restare con il naso all’insù immersi nel blu a guardare nel blu, e pensare, guidati da meravigliose stelle, di sparger per il mondo solo cose belle.

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