Il falco innamorato

Federico Nenzioni

Tratta da La fattoria di Federico, fiabe per bambini, genitori e nonni, 2018. Disegni di Rosa Pesci

Il falco innamorato

Il falco è un rapace nobile e fiero, che volteggia in cielo ad altezze vertiginose e a cui nulla sfugge. La sua acutissima vista gli fa cogliere anche i particolari più piccoli di quanto succede sulla terra e, adocchiata una preda, la ghermisce al volo sfiorando appena il suolo, quasi ad evitare di venirne contaminato, per poi far subito ritorno all’aerea vastità da cui proviene. Uno di essi, passando e ripassando sulla fattoria, aveva notato uno spaventapasseri molto diverso dagli altri, dalle forme armoniose ed elegantemente vestito e si era ripromesso, prima o poi, di dargli un’occhiata da vicino.
Gli uccellini del giorno d’oggi, e tanto meno lui, intrepido navigatore degli spazi, non hanno più paura degli spaventapasseri; quando ne vedono uno si danno di gomito, come a dire: “Che sciocchi questi umani! Chi credono d’imbrogliare?” e dopo aver dato un’occhiatina intorno riprendono a becchettare come se niente fosse. Era stata Silvia, la figlia del fattore, ad agghindare lo spaventapasseri con gli abiti della nonna, trasformandolo in un’affascinante signora del primo novecento.

Il falco, di ritorno da un lungo viaggio, scende a posarsi sulla spalla dello spaventapasseri e comincia a sussurrargli il racconto di tutte le bellezze del creato che si scorgono dall’alto e lo fa in rima, rivelando sotto la sua dura scorza un cuore di poeta.

Dal cielo le bellezze del creato
ti lasciano senza fiato.
Bianche vette scintillanti,
vaste acque spumeggianti,
quanti prati verdeggianti
stagni e laghi luccicanti!
Poi tramonti infuocati
e chiarori delicati.
E la notte, sotto il cielo stellato,
ringrazio Colui 
che tutte queste meraviglie mi ha donato

E il cuore dello spaventapasseri prima timidamente e poi via via più forte comincia a battere. Con un colpo d’ali il falco spicca il volo ed è già un puntino lontano, quando dalle pieghe della veste fa capolino un topolino tutto tremante di paura; con il suo tremolio ha prestato per un attimo allo spaventapasseri un cuore vivo e palpitante.


Appendice

Non si vede bene che col cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi
Antoine de Saint Exupéry

Le cose hanno un cuore? Io penso di sì; siamo noi a donarglielo, come il topolino ha fatto con lo spaventapasseri, ma una volta che glielo abbiamo dato cominciano a vivere di vita propria. A quante cose, infatti, bambini ed adulti assegnano un significato speciale! Per un bimbo, ad esempio, una bambola, un peluche sono un qualcosa di unico; per un adulto un gioiello, una penna, un orologio possono ricordare un evento importante: un amore, uno stato di felicità o di struggente malinconia. E quando li smarriamo, si rompono o ce li portano via, cocente è il rimpianto, come se venisse meno un pezzettino della nostra vita.

La fattoria di Federico, fiabe per bambini, genitori e nonni

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