Arcobaleno

Riccardo Pitteri

Arcobaleno

Leggiamo insieme: Arcobaleno di Riccardo Pitteri

Piove. Le piccole
gocce sottili
in lunghi scendono
diritti fili,
senza che un alito
tenue di vento
muova quel tremulo
refe d’argento;
lene (1), dal nuvolo
che si dissolve,
come un polve (2)
l’acqua vien giù.

Il sol con l’ultimo
raggio lucente
esce dai margini
dell’occidente
e tra finissimi
sciolti vapori
si frange in pallidi
vaghi colori:
dal piano al vertice
con sette giri
l’arco dell’iri
brilla lassù.

Sull’uscio il pargolo
batte le mani,
ai solchi accorrono
lieti i villani
dove dall’umida
terra rampolla
un nuovo germine
per ogni zolla;
dal tetto il passero
balza e rivola;
tra i campi scola
giallo il ruscel.

Lontano brontola
un tuono ancora,
e mentre limpido
l’aer s’indora,
e al puro zeffiro (3)
fresco e odorato
scrollano gli alberi
le gocce del prato,
l’arco settemplice (4)
si fa di foco,
e a poco a poco
svanisce in ciel.

Note:
(1) lene: mite
(2) polve: variante poestica di polvere
(3) zeffiro: vento di ponente, mite, che soffia soprattutto in primavera
(4) settemplice: composto di sette parti

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