Ode al pane

Pablo Neruda

Tratta da Odi elementari, 1954

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Pane,
con farina,
acqua
e fuoco
t’innalzi.
Spesso e lieve,
ripiegato e tondo,
riproduci
il ventre
della madre,
equinoziale
germinazione
terrestre.
Pane,
come sei facile
e profondo:
nel bianco vassoio
della panetteria
si allungano le tue fila
come utensili, piatti
o fogli,
e d’improvviso,
l’onda
della vita,
congiunzione del germe
e del fuoco,
cresci, cresci
d’improvviso
come i fianchi, la bocca, i seni,
le colline della terra,
vite,
sale il calore, t’inonda
la pienezza, il vento
della fecondità,
e allora resta fissato l’oro del tuo colore,
e quando rimasero pregni
i tuoi piccoli ventri,
la scura cicatrice
lasciò la sua bruciatura
in tutto il tuo dorato
sistema di emisferi.
Adesso,
intatto,
sei
azione d’uomo
miracolo reiterato,
volontà della vita.
Oh pane d’ogni bocca,
non
t’imploreremo,
noi uomini
non siamo mendicanti
di vaghe divinità
o angeli oscuri:
del mare e della terra
faremo pane,
semineremo frumento
sulla terra e sui pianeti,
il pane d’ogni bocca,
di ogni uomo,
in ogni giorno,
arriverà perché andammo
a seminarlo
ed a produrlo,
non per un uomo soltanto ma
per tutti,
il pane, il pane
per tutti i popoli
e con esso ciò che ha
forma e sapore di pane
distribuiremo:
la terra,
la bellezza,
l’amore,
tutto ciò
ha sapore di pane,
forma di pane,
germinazione di farina,
tutto
nacque per essere condiviso,
per essere donato,
per moltiplicarsi.
Per questo, pane,
se fuggi
dalla casa dell’uomo,
se ti nascondono,
ti negano,
se l’avaro
ti prostituisce,
se il ricco
fa bottino di te,
se il frumento
non cerca il solco e la terra,
pane,
non pregheremo,
pane,
non mendicheremo,
lotteremo per te con altri uomini
con tutti gli affamati,
per ogni fiume ed aria
andremo a cercarti,
tutta la terra divideremo
perché tu possa germinare,
e con noi
andrà avanti la terra:
l’acqua, il fuoco, l’uomo
lotteranno con noi.
Andremo avanti incoronati
di spighe,
conquistando
terra e pane per tutti,
e allora
anche la vita
avrà la forma del pane,
sarà semplice e profonda,
innumerevole e pura.
Tutti gli esseri
avranno diritto
alla terra e alla vita,
e così sarà il pane di domani
il pane d’ogni bocca
sacro,
consacrato,
perché sarà il prodotto
della più lunga e dura
lotta umana.
Non possiede ali
la vittoria terrestre:
ha pane sulle spalle,
e vola possente
liberando la terra
come una panetteria
portata in giro nel vento

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