I grilli e la falce

Guelfo Civinini

I grilli e la falceLeggiamo insieme I grilli e la falce di Guelfo Civinini

Il prato era tutto un sussurro
di pecchie dorate. Due grilli
zirlavan fra il verde e l’azzurro.

Fioriva un fiordaliso ai due grilli
nel piccolo tremulo cuore
canoro: pel prato zampilli

leggeri leggeri tra fiore
e fiore, salivano snelle
le avene, tremavano al sole,

getti di verdi fontanelle
di primavera scaturite
fra mentucce e sangiovanelle,

fra spighe d’erba e margherite,
fra botton d’oro e fior di ciano,
sovra tutte l’erbe fiorite.

I grilli zirlavano piano,
i grilli dal cuore canoro.
Qualcosa splendeva lontano

a tratti: una falce al lavoro.
Ma in cielo rideva il turchino
ed uno zirlava: Tesoro…

Ma il prato era tutto un giardino
e l’altro fra il timo selvaggio
zirlava un suo riso argentino.

Seguiva il suo lento viaggio
la falce con breve bagliore
in quel meriggiare di maggio:

ma essi che avevano nel cuore
l’azzurro della primavera
cantavano tra fiore e fiore.

 

 

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