Serenità

Luigi Fallacara

Tratta da “Humanitas”, Anno II, Numero 3, Bari, 21 gennaio 1912

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Azzurro il mare, azzurro il cielo, azzurro
ogni pensiero! Non un grido umano,
non un volo d’uccello, né un sussurro
di vento; tutto è tacito e lontano,

tutto naufraga in uno sconfinato
oblio, si perde nella ricordanza,
nel sogno soavissimo cullato
dal lene ondoleggiar della paranza…

E sola nella gran serenità,
voce del nulla e della immensità,
l’onda mormora un canto indefinito,

un canto modulato in ritmo alterno
il poema bellissimo ed eterno
d’azzurro, di silenzio e d’infinito!

 

 

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