Il semino coraggioso

Grazia De Caro

Il semino coraggiosoUn semino, nel terriccio
buono buono
era al calduccio.
Con pazienza egli sostava
in quella terra prodigiosa
che di mani lavorata
era stata, sai, a iosa.

Venne il gelo
e pur la neve,
ma egli sopito
vegliava, lieve.

Madre Terra, la sua mamma,
una cosa aveva detto:
“Non temer la grande brina,
la gelata che vien di mattina,
né la pioggia più scrosciante
o la solitudine, indifferente…”

Il semino, coraggioso,
non mollava, ardimentoso.

Lampi e tuoni
eran come amici,
e per lui scatevan,
quasi felici,
una potente melodia
che avrebbe spaventato
chicchessia!

Un luminoso e gran bel giorno
il dolce e piccolo semino
si destò dal suo posticino.

Ma semino più non era,
la sua mamma era assai fiera,
ché quel piccol scricciolino
più non era in un angolino,
ma una pianta grande e bella,
luminosa più di una stella.

E quel piccolo semino
che era un po’ come un bambino
resiliente, lui, era stato,
e le tempeste della vita
a cui non si era mai piegato,
l’avevano, invece,
ben forgiato!

Se volete conoscere di più l’autrice, potete vistare il suo blog:
Il Taccuino di Grazia

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