Primavera classica
Giosuè Carducci
Leggiamo insieme: Primavera classica di Giosuè Carducci
Da i verdi umidi margini
La violetta odora,
Il mandorlo s’infiora,
Trillan gli augelli a vol.
Fresco ed azzurro l’aere
Sorride in tutti i seni:
Io chiedo a’ tuoi sereni
Occhi un piú caro sol.
Che importa a me de gli aliti
Di mammola non tócca?
Ne la tua dolce bocca
Freme un piú vivo fior.
Che importa a me del garrulo
Di fronde e augei concento?
Oh che divino accento
Ha su’ tuoi labbri amor!
Auliscan pur le rosee
Chiome de gli arboscelli:
L’onda de’ tuoi capelli,
Cara, disciogli tu.
M’asconda ella gl’inanimi
Fiori del giovin anno:
Essi ritorneranno,
Tu non ritorni più.
Parafrasi di Primavera classica di Giosuè Carducci
Profuma la violetta
al margine del prato verde umido di rugiada,
il mandorlo è in fiore
e gli uccelli cantano in volo.
L’aria è fresca e azzurra
e il cielo pare sorridere in ogni angolo,
io chiedo ai tuoi sereni occhi
di illuminarmi con una luce più viva.
Cosa m’importa del profumo
della viola mammola che non si può toccare?
Nella tua dolce bocca
freme un fiore più vivo.
Cosa m’importa della sinfonia
delle fronde e degli uccelli
quando sulle tue labbra l’amore
parla con un accento divino!
Profumino pure le rose
e le chiome dei giovani alberi,
ora cara disciogli l’onda
dei tuoi capelli.
Mi nasconda la tua bella chioma
i fiori inanimati del nuovo anno,
essi ritorneranno,
mentre tu non ritorni più.
Fonte della prima illustrazione: Creata con AI (Bing)
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