La capretta

Raffaella ci manda una sua filastrocca (2 ottobre 2000).

C’era una volta una capretta ch’ era cresciuta molto in fretta,
era talmente furba a capire che aveva sempre qualcosa da dire.
Era di certo simpatica assai, ma si metteva spesso nei guai
perché la gente non vuole ascoltare ciò che potrebbe forse scottare. 
Le altre capre, tanto offese, chiamarono un mago d’origine maltese, 
che, salito fin sopra la vetta, fece un maleficio alla poveretta.
Disse: “Ogni volta che il pelo cambia natura, 
dal tuo cervello uscirà segatura, 
e se del sale non mangerai, non riuscirai a pensare
né ora né mai.” 
Così se la luna cambiava espressione, la capretta perdeva passione 
ed il suo pelo cadeva a terra,
sembrava davvero un campo di guerra.
La sua testa si confondeva e nella stalla si nascondeva. 
Nessuno poi le diede del sale,
e lei non pensava, sentiva del male.

Venne a sapere di questo frangente un piccolo ragno prepotente, 
che ,convinto delle sue ragioni, la raggiunse di corsa in mezzo ai covoni. 
Tessè una tela luminosa per difendere la ritrosa, poi sussurrò:
“Tu credi davvero che quel mago sia stato sincero? 
Credi che toglier potere alla mente sia un gioco che si può fare con niente? 
Guardati dentro e non aspettare, ci son pensieri da non evitare”.

Nella campagna qualcuno informato dice che la capra ha di nuovo belato,
sembra che abbia cambiato anche zona, vive in un ranch in Arizona. 
Tiene concerti e conferenze, su tutti i temi, non ha preferenze. 
Ogni tanto invia una cartolina: “Saluti al mago, a voi capre e a mia cugina. 
L’ ho sempre pensato che è proprio cretina. 
L’avete stonata con la vostra dottrina!”.

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