Il paese del latte

Se vi piace questa fiaba, dovete ringraziare l'autrice Rosella Rapa (20 agosto 2001).

Dormi, piccolo, dormi : chiudi gli occhietti, e lasciati cullare dal sonno ; solo così puoi arrivare nel paese del latte. E’ un paese fatato, dove possono arrivare soltanto i bambini piccoli come te, che bevono solo il latte della mamma. Laggiù tutte le stradine sono fatte di latte in polvere, con dei ponticelli di cioccolato bianco al latte che attraversano i fiumi di latte. C’ e’ il Fiume di Latte Intero, Il Fiume di Latte Magro, e per finire quello di Latte Parzialmente Scremato. Partono dalle montagne di Panna Montata, ed arrivano fino al mare, vicino alle bellissime spiagge di latte in polvere, dove tutti i bambini giocano contenti. Qualcuno fa il bagno tra le onde, ma solo i più grandicelli, perchè nuotando capita sempre che si beva un po’, e il latte del mare può far male ai bambini piccoli : perchè è latte con lo zucchero ; proprio così ; ed il loro mare quindi è dolce, e non salato, come il nostro.
Quando i bambini hanno finito di giocare, le mamme li chiamano a casa, perchè facciano merenda, con delle belle tazze di latte : ci sono tante pecorine , e caprette, e mucche coi vitellini ; tuttte bianche ; e tutte brucano l’ erbetta di latte, per fare del latte anche loro, più buono e nutriente di quello dei fiumi. Per questo le brave mamme del paese del latte vogliono che i loro bambini facciano merenda a casa ; ma loro sono discoli e dappertutto dove vanno smangiucchiano un po’ di latte. Certo, dappertutto : perchè lì le casette sono fatte di mattoncini di latte, e i tetti di tegoline di cioccolato bianco. Sono così buone, le casette di latte, che ogni tanto i bambini, passando, danno un morso : e le mamme di corsa dietro di loro, agitando il mestolo che usano per mescolare la zuppa di latte. I bambini ridono, e scappano via, e le mamme dietro, e poi i papà in aiuto alle mamme ; e quando finalmente riescono a prendere i piccoli, tutti per terra a rotolarsi sul prato di latte, con grandi risate : sono sempre tutti allegri e contenti, nel paese del latte.
Gli alberi sono tutti belli morbidi e rotondi, ed hanno delle deliziose mele di latte, mentre negli orticelli crescono da soli i budini di latte, gli yogurt, e le panne cotte ; e quando piove, piove latte, e quando nevica, nevica panna montata. Nelle piazze ci sono delle fontanelle bianche, dove esce latte tutto il giorno ; invece nel proprio orticello ogni famigliola ha un pozzo di latte, e cala giù il suo secchiello di cioccolato bianco per raccogliere il latte più profondo, perchè più è nascosto, più è buono e cremoso. Qualcuno poi, scavando, può trovare addirittura un pozzo di panna, e se questo succede, la famiglia che l’ ha trovato diventa subito molto ricca, ed organizza delle grandi feste in cui tutti bevono latte e panna, e mangiano i budini ; mangiano tanto che alla sera avranno tutti mal di pancia, ma saranno grassi e contenti.

Il più contento di tutti è il re, che abita nel suo castello di cioccolato bianco con la regina e tutti i principi e le principessine, che giocano nei giardini di latte insieme a tutti gli altri bambini del paese. Quando arriva in visita un bambino piccolo come te, il principino pù grande, di vedetta sulla torre, fà dei grandi segnali con le braccia, e tutti i bambini del paese del latte fanno le capriole e corrono incontro al nuovo venuto ; poi esce il re con il suo mantello bianco, accompagnato dalla regina. Sono sempre molto contenti di vedere dei bambini stranieri, nel paese del latte, perchè i bambini piccoli come te, che bevi solo latte puro puro, sono gli unici che possono sconfiggere i terribili Draghi.
I Draghi vogliono invadere il Paese del Latte, e non si fermano mai : c’ è il drago Orzo, il drago Cacao, ed il terribile, cattivissimo drago Caffè !!
Il drago Orzo veramente non fa molta paura : è un drago bonaccione che arriva sempre con i suoi figlioletti Orzoro e Orzobimbo, due draghetti tondi e simpatici, che vorrebbero giocare con i bambini del paese del latte, e svolazzano allegri con le loro alucce scure.
– Sciò, sciò ! – gridano le mamme del paese del latte, e chiudono in casa i bambini, che volerebbero volentieri sui draghetti ; ma le mamme non li lasciano, perchè diventerebbero scuri come loro, e nel paese del latte tutto deve essere bianco, assolutamente bianco ; per questo ti ho comprato la tutina bianca da viaggio, che ti fa sembrare un fiocco di latte.
Le mammme hanno appena finito di cacciar via il drago Orzo, che subito arriva il drago Cacao, con sua moglie la draghessa Cioccolata, ed un sacco di figli e figlie ; i più grandi sono il draghetto Nesquik, e la draghetta Ovomaltina. Parlano, ridono, volano facendo un sacco di rumore, sembra che ci siano soltanto loro, e quando finalmente si accorgono che nessuno gli dà retta, indispettiti volano via ; ma non è ancora finita, perchè il pericolo vero è che arrivi il tremendo drago Caffè.
Questo drago è sempre solo, arrabbiatissimo ; vuole inquinare tutto il paese del latte, per farlo diventare un paese di caffelatte, ed entrare nel palazzo del re, che da bianco lui vorrebbe tutto nero !
I soldati si armano e gli corrono incontro, con le belle armi di cioccolato bianco ; ma il drago non ha molta paura di loro, e si pappa le lance e gli scudi di cioccolato in un solo boccone ! Ma se vede un bambino piccolo come te, che ha bevuto sempre solo il latte della sua mamma, allora ! Scappa via arrbbiatissimo, strilla e fa rumore, ma deve tornare nel suo paese del Caffè, tutto nero e buio. Allora il re esce dal castello, e con lui tutta la famiglia, e preparano una grandissima tavola per festeggiare la fuga del drago. Si mangiano panna cotta e budini, e si bevono tante scodelle di latte.
Sono sempre allegri e giocherelloni, gli abitanti del paese del Latte, proprio come i bambini piccoli piccoli come te, gli unici che possono volare laggiù quando il sonno fa chiudere gli occhietti. Poi, crescendo, i bambini cominciano a mangiare tante altre cose, e si dimenticano del paese del Latte: ma qualche volta, una mamma se lo ricorda ; una mamma che dà il latte al suo bambino. E allora, piccolino, non lo perderai mai se saprai ascoltare, perchè un giorno, fra tanti e tanti anni, il tuo amore ti porterà un bambino, e gli racconterà questa fiaba.

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