Il mercante e le uova

C’era una volta un mercante che viaggiava moltissimo.
Amava tanto la giustizia, che anche in città e paesi lontani godeva della fama di uomo onesto e caritatevole coi poveri.Le sue merci erano assai ricercate, perché erano di buona qualità e a buon mercato e il mercante si accontentava sempre di piccoli guadagni.Questo mercante, siccome viaggiava cavalcando il proprio cavallo, ogni tanto si fermava a una locanda, dove passava la notteo soddisfaceva la fame, sempre pagando da persona corretta.Una volta tuttavia capitò anche a lui di sbagliarsi, ed ecco come fu.
Si racconta che, avendo fame, interruppe il viaggio ed entrò in un’osteria. Il viaggiatore aveva molta fretta e non poté aspettare che gli fosse servita una mensa più abbondante, ma chiese che gli fossero portate cinque uova bollite. L’oste, che conosceva il mercante come persona per bene, gli servì le uova e tutto ciò di cui aveva bisogno; poi andò a prendersi cura degli altri avventori, perché l’osteria era piena zeppa. Il mercante mangiò le uova in un batter d’occhio, quindi partì. Ma, nella gran fretta, dimenticò di saldare il conto.
Solo più tardi, quando già era lontano dall’osteria, si rese conto dell’errore, ma ormai era troppo lontano e non poteva più tornare per ripararlo. Però disse in cuor suo: «L’oste lo sa che sono un uomo onesto. Passerò da lui un’altra volta e non avrò più di che vergognarmi, perché pagherò abbondantemente il mio debito».
E così avvenne; però ebbe modo di passare da quelle parti solo dieci anni dopo. Si fermò dunque alla stessa osteria, credendo che l’oste sarebbe stato molto contento, quando gli avesse pagato dieci volte il conto di quelle uova, che era rimasto in sospeso per errore. Invece l’oste, appena lo vide, lo aggredì rimbrottandolo con male parole: «Bravo, mercante! Ve ne siete andato via senzapagare il cibo! lo avevo una buona opinione di voi, ma purtroppo ho dovuto cambiarla!».<

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