A Zacinto

Ugo Foscolo

Zacinto

Leggiamo insieme: A Zacinto di Ugo Foscolo

Nè più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che ti specchi nell’onde
del greco mar, da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l’inclito verso di colui che l’acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
Il fato illacrimata sepoltura.

 

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Un commento su “A Zacinto”

  1. Maurizio Monni says:

    Tuu non altro che il canto avrai del figlio……!!!

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