L’acqua della vita

Fratelli Grimm

Source of life

Leggiamo insieme: L’acqua della vita dei Fratelli Grimm

C’era una volta un re gravemente ammalato. Poteva guarirlo soltanto la prodigiosa “acqua della vita”. Furio, il primo figlio del re, disse: “Vado io a prenderla!” e tra sé e sé pensava: “Così mio padre mi ricompenserà lasciandomi tutto il regno!”. Si mise in viaggio e ad un certo punto incontrò Bobo, un nano, che gli chiese: “Dove vai?”. “Non sono affari tuoi, stupido nano!” rispose il principe. Bobo allora gli scagliò una maledizione: al suo passaggio le montagne si strinsero e gli impedirono il transito.

Furio non tornava più, allora Irio, il secondogenito, disse: “Vado io!”, ma anche a lui non interessava altro che il regno. Cammina cammina, Irio incontrò il nano che gli chiese: “Dove vai?” “Non ti riguarda!” rispose, e così anche a lui capitò la stessa sorte del fratello maggiore.
Andrea, il minore dei fratelli, decise di partire. Strada facendo, incontrò il solito nano: “Dove vai?”, si sentì chiedere e rispose: “Cerco l’Acqua della Vita, il re mio padre ne ha bisogno: è gravemente ammalato”, spiegò il ragazzo. “Sei stato sincero e gentile!”, disse il nano Bobo, “l’Acqua della Vita sgorga dalla fonte di un castello incantato; io ti dono una verga e due pezzi di pane: con la verga aprirai la porta del castello, il pane ti servirà per ammansire i leoni che si trovano all’ingresso. Però devi andare via prima delle dodici: a quell’ora il portone si chiuderà per sempre!”. Il ragazzo ringraziò e si mise in viaggio.

Arrivato al castello, seguì le istruzioni del nano e tutto filò liscio. Trovò del pane e una spada e li prese. Giunse poi alla stanza di Leila, splendida principessa. Lei lo baciò e gli disse: “Se torni da me tra un anno ti sposerò”. Andrea, separandosi a malincuore dalla fanciulla, vide un’altra stanza dove c’era un letto con lenzuola fresche di bucato. Era stanco, si distese e si addormentò. Al suo risveglio, si accorse che era tardissimo! Di corsa cercò la fonte, la trovò, riempì un bicchiere e si precipitò verso l’uscita. Fece appena in tempo ad oltrepassare l’uscio che il portone si chiuse dietro di lui. Poi si mise in viaggio verso casa. Di nuovo incontrò il nano, che rivelò: “Il pane e la spada che hai preso sono fatati!”. Andrea chiese: “Tu sai dove sono i miei fratelli, vero?”. Bobo raccontò di averli intrappolati, poi, convinto dall’insistenza di Andrea, li liberò. Andrea raccontò ai suoi fratelli tutte le sue avventure.

I tre si rimisero in cammino, attraversarono interi Paesi colpiti dalla carestia; Andrea diede il suo pane ai re che incontrava e loro, nel distribuirlo al popolo, si accorgevano che quel pane magico non finiva mai. Andrea offrì in prestito ai re anche la sua spada, in modo che essi fossero invincibili di fronte ai nemici. Insomma, il giovane principe salvava interi popoli dalla fame e dalla guerra! L’ultima parte del viaggio i tre principi dovettero affrontarla per mare.

I due fratelli maggiori, invidiosi, sostituirono il  bicchiere che conteneva l’Acqua della Vita con un altro di amara acqua di mare. Non appena furono approdati, Andrea si precipitò dal padre perché potesse bere: il re, al solo bagnarsi le labbra, però si sentì male. Furio e Irio accusarono Andrea di voler uccidere il loro amato padre al quale diedero l’Acqua della Vita che avevano rubato ad Andrea. Il re guarì subito. Il povero Andrea era stato vittima di un inganno tremendo! Il padre era talmente in collera con lui che ordinò ad un cacciatore di ucciderlo. Questi lo portò nel bosco, ma al momento di sparargli non ebbe cuore di farlo, gli rivelò le intenzioni del re e lo lasciò andare. Passarono mesi e al palazzo reale arrivarono dei doni per Andrea da parte di quei re che il principe aveva salvato dalla carestia e aiutato nella guerra. Il padre si sentì morire: aveva dubitato del suo figlio più buono e generoso! Il cacciatore gli rivelò di non averlo ucciso e il re, felice, ordinò che fosse emanato un bando attraverso tutti i regni: rivoleva Andrea al suo fianco!

Intanto Leila aveva fatto costruire una strada tutta d’oro che portava alla porta del castello incantato. Disse ai suoi servi: “Il principe che la percorrerà passandoci sopra sarà il mio sposo”. I due fratelli maggiori di Andrea si misero in testa di conquistare la bella principessa. Furio, arrivato alla via d’oro, pensò: “Che peccato sarebbe calpestarlo!” e fece passare il suo cavallo al lato del viale. Davanti al portone gli fu detto: “Tu non sei il vero sposo, vai via!”. Anche Irio si comportò allo stesso modo e anche lui fu scacciato dai servi. Andrea giunse al castello e non si accorse nemmeno di stare camminando su una strada d’oro, animato com’era soltanto dall’amore per Leila. La sua amata lo aspettava: “Sposiamoci e il mio regno sarà il tuo. Invitiamo subito tuo padre che ti vuole con sé!”, disse sorridendo. Andrea, pieno di gioia, andò dal padre, gli raccontò tutta la verità e lo dissuase dal voler punire i figli maggiori. Questi partirono e rimasero per sempre in un posto lontano. Andrea visse felice per sempre con Leila.

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