L’addio del volontario

Carlo Alberto Bosi

addio del volontario

Cantiamo insieme: L’addio del volontario

Addio, mia bella, addio,
l’armata se ne va;
se non partissi anch’io
sarebbe una viltà!

Non pianger, mio tesoro,
forse ritornerò;
ma se in battaglia io moro
in ciel ti rivedrò.

La spada, le pistole,
lo schioppo l’ho con me:
allo spuntar del sole
io partirò da te.

Il sacco preparato
sull’òmero mi sta;
son uomo e son soldato:
viva la libertà.

Non è fraterna guerra
la guerra ch’io farò;
dall’italiana terra
l’estraneo caccerò.

L’antica tirannia
grava l’Italia ancor:
io vado in Lombardia
incontro all’oppressor.

Saran tremende l’ire,
grande il morir sarà!
Si mora: è un bel morire
morir per libertà!

Tra quanti moriranno
forse ancor io morrò:
non ti pigliare affanno,
da vile non cadrò.

Se più del tuo diletto
tu non udrai parlar,
perito di moschetto
per lui non sospirar.

Io non ti lascio sola,
ti resta un figlio ancor:
nel figlio ti consola,
nel figlio dell’amor!

Squilla la tromba, addio,
l’armata se ne va;
un bacio al figlio mio:
viva la libertà!

 

Cenni storici:

Fu il canto di guerra più cantato nel corso delle guerre risorgimentali, scritto nel 1848 per i volontari di Pisa e di Siena che in circa 450 partirono per combattere gli austriaci a Curtatone, nei pressi di Mantova. La Battaglia di Curtatone e Montanara fu combattuta il 29 maggio 1848 da soldati toscani e napoletani da una parte e truppe asburgiche dall’altra e rappresenta una fra le più simboliche battaglie della prima guerra di indipendenza.

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