Alberi

Ecco la favola che Barbara ha scritto per il suo piccolo (19 giugno 2003).

C’erano una volta due alberi:
Uno era grande e forte, mentre l’altro piuttosto gracile e dal tronco sottile.
L’albero grande si chiamava Mao mentre quello più debole, non avendo un nome, si faceva chiamare Vlady.

Vlady era pieno di fiori bellissimi ed era piuttosto preoccupato. Quando il giorno passava e la notte diventava buia, pensava:
“Se tutti questi fiori diventeranno frutti, chissà cosa farò. Non sarò in grado di sostenerli: qualcuno di loro dovrà soffrire e forse cadrà prima di diventare maturo… Chissà come farò…”
E intanto i fiori si stavano già tramutando in frutti.

Non troppo distante, Mao piangeva, perché era una pianta rigogliosa di foglie verdi bellissime, ma i fiori non volevano spuntare. Mao, con il tronco lacrimante pregava:
“Qualcuno mi aiuti, sono giovane e forte ma non riesco a fare dei fiori, sono tanto robusto e le mie radici sono così profonde che potrei far crescere tanti frutti belli e succosi… qualcuno ascolti la mia preghiera!”

Vicino alle piante c’era una fattoria dove un contadino non riusciva a dormire tanti erano i lamenti dei due alberi. Così un giorno si decise, andò vicino alle piante e disse loro:
“State buoni, domani verrò da voi e vedrete che troverò una soluzione”

Il giorno dopo, sia Vlady che Mao erano impazienti e guardavano all’orizzonte sperando di vedere il contadino avvicinarsi… ma aspettarono invano: una mucca malata impedì al contadino di lasciare la fattoria.
Il giorno seguente Vlady disse:
“Vedrai, Mao, oggi verrà e porrà fine ai nostri dolori. Io non ce la faccio più, non ho abbastanza nutrimento per tutti questi frutti, come vedi alcuni stanno già cadendo…”

Ma in questa giornata fu il figlio del contadino che, dovendo fare i compiti gli chiese di restare a casa con lui…
Finalmente, dopo tre lunghi giorni d’attesa, il contadino andò da Vlady, staccò un ramo e con un lungo lavoro d’innesto, lo attaccò al forte tronco di Mao.

La ferita era grande, all’inizio sembrava che il ramo attaccato non riuscisse a sopravvivere… ma i giorni passarono ed i frutti cominciarono ad ingrossarsi.
Il nutrimento d’amore di Mao permise loro di maturare…

La ferita si chiuse e, anche se la cicatrice era sempre evidente, tutti furono felici e contenti:
Vlady, perché poté aiutare a vivere i pochi frutti rimasti sui suoi rami; Mao, perché riuscì a donare tutto quello che aveva ai frutti trapiantati ed i frutti che furono così forti da rimanere attaccati al nuovo ramo e diventarono così belli e succosi che vennero da tutte le parti del mondo per assaporare il loro dolce gusto.

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