Alice guarda a terra…

Fulvia Degl'Innocenti

Alice ha un tesoro unico al mondo. Lo ha raccolto in tanti anni di sguardi rivolti verso il basso. è sulle strade, sui marciapiedi, tra l’erba, sulla spiaggia, sotto il mare, che lei trova i suoi tesori.
Alice guarda a terra e raccoglie le tracce del mondo e di chi lo abita
Un nastro per capelli, un po’ impolverato,il pupazzo di un cagnolino bianco e nero, il piccolo peluche di un delfino grigio, una paletta arancione e un pettine marrone.
Più avanti la aspetta un aeroplanino verde di plastica, che andrà a fare compagnia alle tante sorprese degli ovetti, o ai bottoni dalle strane forme… Nel tesoro di Alice ci sono figurine, quaderni un po’ bagnati, e tante, tantissime carte da gioco, di forme diverse, quasi un mazzo intero, con troppi re di cuori e nemmeno un asso di picche!
Per gli oggetti preziosi ha uno scrigno speciale, che custodisce ciondoli d’argento, braccialetti con la chiusura rotta, e un orecchino solitario.
In quell’aiuola c’è qualcosa che luccica: una fede nuziale, “Isabelle 2001”. Troppo larga per Alice, e anche per il dito della mamma, e anche per quello della nonna, che è un po’ cicciottella.
Sarà stato della donna cannone che ha sposato l’uomo forzuto?!
Alice guarda a terra anche al mare: un bagliore nell’acqua trasparente, le mani si tuffano e pescano un altro anello d’oro,con un brillantino a forma di cuore.
Che sia il pegno di un amore eterno?
Speriamo non l’abbia gettato in mare una fidanzata tradita. Ma forse è scivolato a una ragazza dimagrita….
Ehi, signor Carlo, dove vai?… non vedi proprio lì, ai tuoi piedi…?
Ma il signor Carlo ha un modo tutto suo di camminare: quasi avesse paura di guardare avanti, tiene la testa un po’ girata, così senza un motivo, e nemmeno se ne accorge… soprattutto quando percorre quella strada, e a passo svelto, regolare, sempre quello, si avvicina, un po’ rallenta e poi superala fermata dell’autobus, quella davanti alla farmacia, vicino al chiosco dei fiori…
Sotto la pensilina rivede quella ragazza di vent’anni prima, neanche il nome ricorda, perché non ha mai avuto il coraggio di chiederglielo, anche se per lui era la più bella. Lui al lavoro ci andava a piedi, come fa ora. Poi un giorno il cuore gli si accese e quella fermata diventò la più dolce delle abitudini:
“Buongiorno signorina!”. “Che bel sole oggi!”.”Fa freschino, forse pioverà”.”Domani c’è lo sciopero, come farà?”, tutto qua. Il tempo,i saluti. Ma il cuore, quello era un tumulto,un pieno d’emozioni che le parole non potevano dire… Maledetta timidezza, anche solo il buongiorno lo faceva arrossire, tanto che decise di farsi crescere la barba. Lei, la signorina, l’aveva guardato in un modo speciale, sì, questo lo ricordava bene, una luce negli occhi. E subito riabbassandoli gli aveva sussurrato: “Oh, sta bene così sa?!”.
Lui la barba non se l’è più tagliata, solo questo gli è rimasto di lei, oltre al ricordo. Ecco perché guarda sempre indietro il signor Carlo: guarda al suo amore perduto e mai confessato, a quella panchina dove ha visto sedersi tante altre signorine, e poi signore, ma l’autobus, quello, non l’ha preso mai più.
“Attento a dove va!”, che voce gracchiante, inaridita, una vecchia cornacchia infastidita. La signora Guglielmetti, fasciata nel suo cappotto fatto su misura stringe tra le mani la borsetta (autentica pelle di coccodrillo, ohibò) e volta la testa a scatti, di qua e di là, che a vederla bene sembra più una gallina.
“Chi sporca così i muri? Chi non pulisce le strade? E il panettiere, sempre più caro! Quella commessa, com’è sgarbata! E quei bambini, che chiasso fanno, e quel giovanotto, com’ è vestito,son certa, non è neanche pulito…”.
Ovunque legge negli sguardi qualcosa di sospetto, a destra e a sinistra gira il capo, con fare circospetto. Quella vecchina dietro di lei all’uscita della metropolitana, “com’è strana!”…. Sarà quel che sembra o forse una zingara, una maga… E quel ragazzino mascherato, che sia un bandito, o solo un gran maleducato…
A quel che succede intorno, invece, Caterina non ci bada. Lei che tiene il naso sempre un po’ all’insù,con gli occhi ad indagare il cielo, che sia pieno di nuvole o invece tutto blu.
Come quella piuma lieve, forse di gabbiano o forse di piccione, che scende lentamente e poi risale perché un soffio di vento la raggiunge e la fa volare…
Nel cielo di Caterina ci sono stormi di uccelli che disegnano in aria geometrie curiose, e nuvole dalle forme strane,cavalli e montagne, barche a vela,biscotti con il buco, e pupazzi di neve… E quanti palloncini hanno preso il volo sfuggiti dalle mani dei bambini. Caterina li agguanta con gli occhi e non li lascia andare, fino a quando da puntini che sono diventati, non si vedono più. Ha visto anche un dirigibile(solo una volta, però);portava scritto sopra la città, “Viva la pace, viva la libertà”…
Caterina ha collezioni di arcobaleni, di scie di aeroplani, di uccelli solitari e passerotti sperduti: ha visto anche un pappagallino di tutti i colori scappato chissà come dalla gabbia, e fulmini, lampi, gocce di pioggia che si spiaccicano sui suoi occhiali, fiocchi di neve sottili come polvere di zucchero o larghi come petali di fiori, e raggi di sole filtrati dalle nuvole…
“Ohi, ohi!”. Ecco quello che accade a stare sempre con la testa per aria… La mamma glielo dice sempre, anche ora che non è più una bambina. Ma ormai ci è abituata Caterina…. C’è sempre qualcuno in città che non si può fermare…come questo signore dall’abito impeccabile, super abbronzato e lucidato… tutto preso nei suoi affari, che va di fretta, corre, avanti,vietato voltarsi
“Ops mi scu…” ma già è lontano, e la fine delle scuse si perde nell’aria…
Presto che è tardi, avanti, AVANTI…
Il bernoccolo è dimenticato, lassù IN ALTO, un elicottero giallo è passato
“DI QUA cacche di cani, che sudicioni, e in quell’angolo DI Là, addirittura due barboni…”
Che c’è PER TERRA? Toh, una monetina!
Chi mi corre DIETRO? Oh, è una bambina…
Nella piazza in fondo alla via, tante persone… Che strano! Un incidente? Un venditore ambulante? Un vip della televisione? Un mostro peloso? Un marziano? Un fulmine a ciel sereno?
La corsa dell’uomo d’affari rischierà di rallentare,il signor Carlo avanti dovrà guardare. Alice e Caterina abbandoneranno il cielo e la terra? E la signora Guglielmetti resisterà, circondata da tanta inciviltà! E tu che leggi, prova indovinare, ma…. Non sbirciare…!
Oh! Che magia è mai questa? Un circo in una piazza…. Che bravo il giocoliere! E c’è anche un clown, anzi,se guardi bene,quelli con il naso rosso sono tre… e ci sono anche un funambolo e un prestigiatore: le avrà seminate lui le carte nelle vie?
Quando lo sguardo si incanta non corre più né in su né giù, né a destra né a sinistra, né avanti ne indietro. Resta solo QUA, ad abbracciare lo stupore.
E quando il circo se ne va…? Forse il signor Carlo troverà la monetina… e la signora Guglielmetti alzerà gli occhi per raccogliere al volo la piuma…
E Alice…? Alice guarda a terra… e raccoglie del tracce di questo piccolo mondo incantato, per conservarlo insieme a tutto il resto nel suo grande tesoro.

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