Amici

Renzo Pezzani

Tratta da: Innocenza - Società Editrice Internazionale (1950)

Amici

Leggiamo insieme: Amici di Renzo Pezzani

Se fate il pane, fartene, oggi, una micca in più
perché se passa povero, quel povero è Gesù.

Se passa un fraticello è Francesco d’Assisi:
calza sandali rotti, indossa panni lisi;

e dove il cuore gli batte, così come l’abete
stilla resina bruna, sanguinar lo vedrete.

Bianche ha le mani e in mezzo ai panni una ferita
altro sangue gli beve, gli consuma la vita.

Se passa un pellegrino con un cagnetto zoppo,
un cacciator non è, egli non porta schioppo.

È San Rocco che viene dall’Alpe e a Roma va:
cammina prega campa solo di carità.

Se passa un cavaliere un pennacchio rosso
sull’elmo, è San Martino, senza mantello indosso.

Il sole novembrino che stacca foglie gialle,
pelliccia bionda e soffice gli cade sulle spalle.

Se passa un frate nero che ha nome Benedetto
e cerca i vecchi nidi sotto l’ala del tetto;

ed apre una gabbiuzza e una rondine avvia
nei cieli perché subito canti una poesia,

fategli buona grazia, non lasciatelo fuori.
Mentre attraversa il mondo lo semina di fiori.

Dategli una scodella con un poco del poco.
La notte è così lunga! fategli un posto al fuoco.

Se viene un operaio dallo sguardo lucente,
alto giovane bello da far voltar la gente;

ed è l’ora che il giorno lascia il posto alla sera
e siete lì raccolti per dire una preghiera;

e la chiesetta bianca suona l’Ave Maria,
quell’operaio è un angelo, non mandatelo via.

Spalancate la porta, raccontategli pure
ansie pene dolori, le gioie e le sventure.

Egli nel cor d’ognuno cerca la sua locanda.
È un amico, il più dolce, che il Signore vi manda.

 

Innocenza

 

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