Amico mio caro

Questa poesia ci è stata inviata da Giuseppe. Egli ci scrisse in realtà nel 2002 chiedendoci se lo conoscevamo, perché lui se ne ricordava solo alcune parole. Era una poesia che gli recitava il suo babbo e quindi avrebbe voluto ritrovarla. Purtroppo noi non abbiamo mai rintracciato il testo completo. Poi nell'Ottobre 2020 Giuseppe ha ritrovato da solo il testo su un vecchio quaderno di scuola ed è stato così gentile da inviarcelo per la pubblicazione! (8 Ottobre 2020).

Amico mio caro

 

Leggiamo insieme: Amico mio caro

Prima di leggere ai bambini questo testo, tenete conto che è stato scritto nel dopoguerra e voleva essere un monito per tutti i bambini a NON TOCCARE nessun tipo di ordigno bellico o parte di esso lasciato in giro da chissà quale esercito in ritirata.

All’epoca infatti non era raro che questi ordigni fossero causa di incidenti per i bambini che li trovavano andando a giocare nei campi e li toccavano per curiosità o senza rendersi conto di cosa erano in realtà.

Decidete quindi in autonomia se i vostri bambini sono abbastanza grandi da capire questo testo, senza esserne spaventati, prima di proporglielo.

Noi lo riportiamo come esempio di testi dedicati ai bambini in quegli anni e per far capire come sono cambiati i tempi da allora (Oggi è impensabile leggere testi simili ai bambini troppo piccoli!).

 

Amico mio caro
ti parla Pierino,
ti parla un compagno
che gli occhi ha perduto,
eppur così cieco ti sente vicino
e vuol che lo ascolti
per qualche minuto.

Mi resta la voce soltanto,
non posso nemmeno tentare
di stringerti al petto,
lasciai sanguinanti
sull’orlo di un fosso
quel giorno le braccia
troncate di netto.

Eppure quel giorno
sul prato fiorito
provavo un’ebrezza
di gioia e di sole
udivo dall’alba
e dall’aria un invito
di correre in gara
e di far capriole.

Ad un tratto una fiamma
mi avvolse e mi parve
di morte la stretta.
Mi attesero invano quel giorno
la mamma ed il babbo
alla nostra modesta casetta.

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