Tanto gentile e tanto onesta pare (A Beatrice Portinari)
Dante Alighieri
Leggiamo insieme: A Beatrice Portinari (Tanto gentile e tanto onesta pare) di Dante Alighieri
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ‘ntender no la può chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira.
Parafrasi di Tanto gentile e tanto onesta pare (A Beatrice Portinari)
Tanto nobile d’animo e tanto piena di decoro è
la donna mia, quando rivolge ad altri il saluto,
che ogni lingua diviene, tremando, muta,
e gli occhi non hanno il coraggio di guardarla.
Ella così va, sentendosi lodare,
benevola e mite nel comportarsi,
e appare che sia una creatura discesa
sulla terra per compiere un miracolo.
Si dimostra così affascinante a chi la guarda
che trasmette, tramite gli occhi, una dolcezza al cuore,
tale che non la può capire chi non l’ha provata;
e sembra che dalla sua fisionomia esca
uno spirito dolce ricolmo d’amore
che va dicendo all’anima: Sospira.
Note sulle immagini
1) Saluto di Beatrice di Dante Gabriel Rossetti
2) Tratta da: “Cinquanta tavole alfabetiche che formano un corso di calligrafia interessante a qualunque classe di persone”.
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