Benedetta primavera

Renzo Pezzani

Tratta da: Innocenza - Società Editrice Internazionale (1950)

Benedetta primavera

Leggiamo insieme: Benedetta primavera di Renzo Pezzani

La goccia che cade dal tetto
batte il piede sulla soglia.
C’era una gemma ed or c’è una foglia,
se c’era un’erba ti guarda un fioretto.
Ti guarda un fiore che ieri non c’era.
Benedetta primavera.

Favilla d’oro da un fuoco
esce l’ape al suo bel gioco.
I fiori conta per quanti sono,
prima li punge poi chiede perdono.
Al bimbo il miele a Dio la cera.
Benedetta la primavera.

Esci tepido il coniglio.
Nasce l’agnello su un ciuffo d’erbetta,
cammina adagio e sua madre l’aspetta.
Lo dice a tutti che quello è suo figlio,
che ha patito, che spera.
Benedetta la primavera.

Brilla il grano, capelli fini
del campo, come ai bambini.
Spino di canto un uccello si sente.
Lo cerca l’occhio di un’acqua innocente,
neve sfatta come cera.
Benedetta la primavera.

 

Illustrazione con Piero Furlotti

 

Innocenza

 

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