Black

Ecco la fiaba di Gillian (29 settembre 2005).

La notizia fece il giro del grosso condominio in pochi secondi.
Black era morto alle ore 10 di una mattina solare che prometteva caldo anche se sulle cime circostanti c’era la neve.
Gli occhi di Sonny, 14 anni come Black, erano umidi e profondi come quelli del suo bastardino.
Lo aveva chiamato Black perché era quasi tutto nero, solo pochi peli sulla pancia bianchi, ed una macchia sull’orecchio sinistro.
-No! non è bastardo- aveva gridato Sonny quando l’aveva trovato. La mamma prima gli aveva detto:
-Ma è un bastardino…devi almeno portarlo prima dal dottore per vedere se ha malattie prima di portarlo a casa-
-Non è bastardo-aveva ancora gridato Sonny- è di razza lui, è…è…è razza Fantasia!-
I genitori avevano sorriso felici a quella esclamazione, contenti della bontà del loro figliolo.
– Va bene, ora lo portiamo dal dottore e dopo le solite vaccinazioni lo portiamo a casa, ma ci penserai solo tu alle sue cose, noi abbiamo già tanti impegni-aveva detto la mamma fingendo grande serietà.
Sonny era davvero felice, aveva solo 3 anni quando aveva trovato il cane. Il dottore disse che tutto era a posto, che aveva circa 3 anni e che dopo un lauto pasto sarebbe stato ancora meglio.
Fu così che Black entrò in famiglia e nella mente e nel cuore di Sonny.
Si parlavano, o meglio Sonny parlava a Black, dei suoi giocattoli rubati a scuola, del fatto che non sapesse disegnare , di tutte le cose che non sapeva fare e del suo orgoglio di nascondere a tutti le sue incertezze. Ma Black sapeva ogni piccola cosa del suo padroncino.
Crescevano insieme, avevano la stessa età, gli stessi occhi scuri e dolci, e bastava uno sguardo ormai senza parole per intendersi, crescevano anche di altezza, Sonny sempre più somigliante al papà e Black somigliante ad un pastore o chissà che razza di alta statura, ma si…razza fantasia…aveva detto bene il piccolo Sonny quando l’aveva trovato!
Erano trascorsi undici anni, insieme in vacanza e nei rimproveri. Nelle corse sui monti d’estate e nei giardini del parco della sua città d’inverno. D’estate al mare si alzavano presto la mattina per andare a fare il bagno insieme, perché alla spiaggia attrezzata frequentata dai suoi non era permesso portare cani. Insieme anche a scuola o in biblioteca. Sonny dentro a studiare Black fuori sempre calmo in attesa del suo amico, e per nulla si sarebbe mai mosso di là.
Ora, alle 10, è tutto finito. Lo strazio dei suoi guaiti e dei pianti di Sonny….tutto finito.
Il dottore aveva detto già da 4 mesi che un cancro violento aveva abbarbicato quasi tutti gli organi del suo amico, ma Sonny aveva resistito 4 mesi prima di decidersi a fargli fare la puntura.
Gli era sembrato come se fosse lui a condannarlo a morte e non la malattia.
Dopo le ultime notti piene di dolori violenti si era deciso e alle 10 di quel mattino Black regalava l’ultimo sguardo al mondo.
Sonny si tuffa nei suoi cuscini del letto e piange. Ormai è grande e non vuole conforto dai genitori, solo un pianto di sfogo poi tutto come prima…o quasi…
Sempre orgoglioso, solo con Black aveva trovato il modo di confidarsi le piccole-grandi pene della sua vita giovane.
Mette in alcune cornici delle foto di Black, togliendo delle vecchie foto di quando era bambino, le sistema sulle mensole vicino al letto e poi studia.
-Ma chi ha detto che esiste solo l’anima degli uomini?- chiede un cane nero ad altri cani che passeggiano sotto il sole in giardini rigogliosi.
-Eh solo gli uomini sono così presuntuosi da credere che solo loro hanno un ‘anima- sospira una cagnetta dal nasino all’insù…
-si si, vero, solo gli uomini- ripete un cagnolone che sembra un s. bernardo
Black si guarda intorno, si da una grattatina e si accorge di non avere nessuna ferita, nessuna malattia.
-Ehi ma dove sono?- chiede incuriosito e stralunato.
– Come dove sei mio caro- chiede una deliziosa cagnetta dal pelo candido e lungo
-Ma sei nel nostro paradiso, da qui noi guardiamo i nostri padroni, quelli che ci hanno amato davvero, se invece ci hanno pestato e malmenato non li vediamo mai. E’ un piccolo regalo per noi animali dopo la morte sulla terra.-
Black è frastornato, quasi intontito.
Possibile mai che esiste il paradiso degli animali…pensa tra sé.
La bianca cagnetta, Desirè, gli legge nel pensiero e dice:
– si si, è vero, siamo nel nostro paradiso, qui si vive sempre bene, e quando il nostro padrone muore se lui vuole possiamo raggiungerlo e vivere nel paradiso degli uomini-
Incredibile , pensa Black, davvero incredibile, e si comincia a fare tante domande nella sua mente quando all’improvviso un altezzoso alano di nome King gli si avvicina e gli dice:
-Mi hanno detto che eri molto felice col tuo padroncino, vuoi che lui venga qui e vivere insieme per sempre?-
-Oddio no, non lo voglio, non voglio che lui muoia per stare con me, cosa si può fare per farlo stare bene senza farlo morire?
Il suono di piccole campanelle interrompe i discorsi, tutti i cani, ma proprio tutti, si mettono in fila e si dirigono verso la stessa parte.
-Che succede ora- chiede Black
– E ‘ l’ora del pranzo, non hai fame? ora mangiamo tutti poi si gioca, si corre, andiamo a chiacchierare fra noi e con altri animali che sono qui e chi ha il padrone in paradiso lo va a trovare-
Sempre più esterrefatto Black continua la sua avventura e va insieme agli altri cani….
In una grande aiuola con tanta erba si ritrovano molti animali, non solo cani ma anche gatti, pappagalli, passerotti e tanti altri che sulla Terra avevano avuti padroncini affettuosi e non.
Perfino nelle fontane di marmo bianco, grandi vasche decorate con tante piccole statue, c’erano tanti pesci di ogni colore che avevano avuto breve vita terrena…
Black sente commenti di ogni genere, con calma e gentilezza si avvicina ora ad uno e poi ad un altro per capire bene e per orizzontarsi meglio.
Ancora gli sembra tutto troppo bello e quasi non crede…
Altri cani, che tra loro chiacchierano di tutto, lo chiamano per conoscerlo:
– Ehi Black- lo chiama King- piano piano cerca di fare amicizia con tutti così sarai in compagnia fino a quando il tuo padrone non verrà qui, se se lo meriterà!
– E come potrebbe fare per meritarselo?-
-Semplice…dovrebbe comportarsi sempre bene come ha fatto con te, poi invecchierà e morirà e poi verrà qui, prenderà te e andrà nel suo paradiso.
-Uhm…-pensò la bestiola- sembra facile!Poi Sonny è così buono con me ma con tutti gli altri è bizzoso e irruento e qualche volta pure impertinente….
-Senti King- chiese Black al grosso alano- ma come potrei fare per far sì che Sonny rimanga sempre un ragazzo dolce e amichevole così da guadagnarsi il paradiso?
-Bah…uff….- bofonchiò il vecchio alano- dovrebbe avere un altro te per tutta la vita…non saprei diversamente…-
– e come si può fare?-
-Ma non lo so…uff….e va bene andiamo a chiedere all’Angelo guardiano, va bene? Vieni su…
-Angelo guardiano…nel paradiso degli animali?-
-Ahhhhh…ma sei duro di orecchi allora….siamo animali si ma abbiamo tutti un’anima…Ma scusa..secondo te il Signore Creatore di tutto perché doveva fare l’anima agli uomini e a noi no? Anche noi viviamo, anche noi camminiamo e mangiamo, facciamo figli, ci guadagniamo la nostra vita con sacrifici, solo che parliamo diversamente dagli uomini…ecco tutto!
Sempre più sbalordito dal ragionamento che calzava a pennello, Black si mette a ruota di King per raggiungere l’Angelo guardiano.
Pochi minuti e, tra fiori profumati e verdi foglie, un angelo dalle ali grandi e tutte bianche va loro incontro:
– Ciao King, fatto amicizia con il nuovo venuto?-
-Ma..ma tu mi conosci?-chiede Black
– Ma certo caro, sono sempre io che vi porto qui subito dopo la morte sulla Terra, da questa mia postazione io vedo tutto, e so subito quando devo scendere giù per venire a prendere qualcuno di voi-
-E hai visto il mio padroncino che piangeva?-
-Certo che l’ho visto…era tanto triste e spero davvero che il signor Tempo faccia subito effetto su di lui e lo faccia guarire dalla tristezza-
– E tu non potresti fare qualcosa per farlo stare bene subito e fargli guadagnare sicuro il paradiso dopo morto?-
-Certo che no-esclama l’angelo- e come potrei….è Sonny che deve imparare a essere sempre buono così da guadagnarsi il paradiso-
-Si lo so…però non posso fare nulla per aiutarlo? Gli voglio bene sai…e sarei triste io se lui non venisse in paradiso!
-Beh…avrebbe bisogno di un altro cane che lo amasse tanto, come hai fatto tu, e anzi avrebbe bisogno di tanti cani quanto lunga sarà la sua vita.
-Se qualcuno gli regalasse un altro cane e poi dopo la sua morte un altro ancora e ancora un altro e così via….?
-Ecco si, hai capito , così dovrebbe essere-rispose il guardiano
– e noi non possiamo cominciare ad aiutarlo a regalargli un altro cane, solo uno… per favore…-
L’angelo si gratta l’ala sinistra e pensa…
-si forse qualcosa si può fare…ora vado a chiedere al mio collega del paradiso degli uomini, voi mi raccomando non fate pasticci che torno subito!
Tutti contenti si siedono nel giardino tutto colorato in attesa del guardiano.
Black intanto si guarda ancora intorno, cammina un po’ e conosce tanti altri animali, un gatto rosso con la coda mozza…un pappagallo che canta…una cagnolina molto carina con un occhio nero sul pelo tutto bianco.
-Ciao ..chi sei? Io mi chiamo Kelly e tu?-
-Io sono Black..piacere di conoscerti ….ma..ti vedo triste come mai?
-Perché io sono arrivata qui ieri e ho lasciato i miei tre cuccioli da soli, chissà che faranno senza di me, chissà se il padrone li curerà..-ed una lacrima scendeva giù dal ciglio umido dei suoi occhietti…
A Black venne un’idea e andò subito dal guardiano che stava tornando:
-Angelo..angelo…-gridava con tanto fiato- ho trovato un’idea, e cominciò a parlare di corsa senza prendere fiato- si potrebbe fare in modo che uno dei cuccioli di Kelly arrivasse fino a Sonny…
-In effetti somiglia alla mia idea questa che hai avuto..va bene, l’angelo guardiano del paradiso degli uomini mi aiuterà. Questa notte ci penseremo noi, non preoccuparti più.
E tutti felici delle rassicurazioni andarono tutti via a riposare.
A casa Sonny stava finendo i compiti, un tema di storia che non gli era piaciuto affatto, ma doveva farlo per forza. A lui piaceva studiare scienze e chimica, anche la matematica gli stava bene, ma la storia e scrivere i temi no, proprio no!
-Finito Sonny?-gridò la mamma dal fondo delle scale-dai su aiutami in cucina, e butta la spazzatura …mi raccomando!-
Sonni ubbidisce sbuffando, lo sa bene che la mamma è stanza la sera e l’aiuta sempre quando il padre è fuori di turno al lavoro. Entra in cucina, lega i sacchetti di spazzatura , mette il giubbino jeans ed esce nel giardino per andare a depositare nei grossi secchioni.
Sta per far rotolare i sacchetti quando sente dei lamenti da un pacchetto di carta da imballaggio che è per terra. Si accoccola, apre e guarda: 3 cuccioli bianchissimi con una macchia nera sugli occhi tremano di freddo tra le sue mani. Sonny si sente per un attimo spaesato, pensa ancora a l suo Black morto da soli due giorni e poi decide di prendere i cuccioli.
– mamma..mamma…guarda…-
La mamma capisce subito, inutile ora dire altro:- Allora..che aspetti ad andare dal veterinario? sei ancora qui?-
Di corsa Sonny, con i cuccioli sotto la camicia, va dal dottore, lo chiama, suona tante volte il campanello fino a quando non gli apre:
-eeeee…e va bene Sonny…a quest’ora…non potevi aspettare domani?-
-No dottore…guardi chi ho trovato vicino la spazzatura, e gli porge il fagottino con i tre cuccioli ancora addormentati-
-Ehi Sonny…ancora razza fantasia eh?-
Sorridono insieme, mentre il dottore prepara una cuccia riscaldata e del latte in un piccolo biberon
-Vieni domani sera prima di cena, e vediamo cosa possiamo fare ancora per questi cuccioli, per stasera e domattina sarà meglio che restino qui con me che ho gli strumenti adatti per loro
Contento della soluzione, Sonny va via
-A domani dott.-
-A domani ragazzo!-
Dopo diversi giorni di cuccia riscaldata e biberon i cuccioli aprono gli occhi e cominciano a camminare, e Sonny li porta a casa sua. Ogni sera il dott. passa da lui per un caffè e per vedere come va…
Una di queste sere il dott. gli dice:
-Sonny ma hai deciso cosa fare dopo la scuola superiore?-
-ma..non so bene ancora..-
-Sai ragazzo…pensavo…saresti un veterinario perfetto tu. Ti piacciono le materie scientifiche, ti piacciono tanto gli animali, perché non studi veterinaria? Pensa quanti animali potresti guarire, faresti qualcosa che ti piacerebbe davvero e tua madre sarebbe felice di avere un figliolo laureato…Inoltre sarei contento io…Vedi io non ho figli, e fra una decina d’anni andrò in pensione, sarei felice di lasciarti lo studio perché so che faresti il possibile per esser un bravo dottore.-
Sonny resta turbato da quelle parole, quell’uomo che lo conosceva da tanto eppure lui mai gli aveva detto delle sue preferenze scolastiche o dei suoi crucci. Però aveva ragione, le materie scientifiche gli piacevano davvero e ora lui riconosce che il suo sogno è davvero fare il veterinario, aiutare i cani e i gatti che lui ha sempre amato tanto…
-Come sai che mi piacciono le materie scientifiche dott.-chiede Sonny troppo incuriosito
-L’ho capito da come ti interessavi delle medicine che davo al tuo cane, da come lo curavi e dall’amore che gli davi, ti si legge negli occhi sai?-
Sonny gli sorride e gli da la mano.
-Ok dott. cercherò di farcela, se poi ogni tanto vieni qui per un caffè a vedere come me la cavo…-
Dal paradiso degli animali Black e Kelly guardano il destino di Sonny e dei tre cagnolini.
I tre cuccioli crescono, a loro volta hanno dei cuccioli, rimangono sempre con Sonny, lo aiutano a studiare facendogli compagnia, il tempo passa, la vita scorre, Sonny diventa dottore, i cuccioli diventano grandi e poi muoiono, Sonny ha sempre con sé altri cuccioli, cura altri animali con affetto, e dal paradiso Black e Kelly osservano felici.
-Blackkkk….-lo chiama con forza Kelly- vieni su..dai..guarda chi c’è…
E’ l’alba rosa nel suo paradiso e apre gli occhi e…il suo padroncino Sonny è con lui, meravigliato del posto, non capisce dove sta!
-Vedi Sonny…tu credevi che solo gli uomini avessero l’anima invece anche noi ed ora possiamo parlarci davvero e capirci!-
Sonny stralunato si guarda intorno mentre vede Kelly che saluta Black aprendo da sotto il bianco pelo due piccole ali:
-Ora posso andare via, io sono il cane angelo che aiuta i cani in difficoltà in paradiso-dice a Black- ora che è arrivato Sonny potete andare nel suo paradiso per sempre lì troverete già molti altri cani che Sonny ha ben curato e amato, io torno al mio lavoro.
Sonny e Black vanno insieme nei loro giardini rigogliosi, mentre il profumo dei fiori li avvolge. Camminano lentamente, hanno tanto da dirsi e tanto tempo ormai…

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