Brodo di stecchino

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Un giorno di tanto tempo fa ci fu un grande banchetto nel lontano paese dei topi. Tutti i topi del regno erano stati invitati a palazzo reale per festeggiare il compleanno del re Sorcio. Fu una festa davvero bella ed il re fu molto contento di tutte le portate e soprattutto della torta.
Alla fine non avanzò nulla. Solo degli stecchini. E dato che il re non voleva sprecare niente disse che bisognava cucinare anche quelli. Anzi aggiunse:

“Sposerò la topolina che saprà preparare la famosa minestra di stecchini!”.

Così venne inviato un messaggero per il regno a reclutare tutte le topoline “da marito”.
Tra di esse ne vennero scelte quattro: Gigi, Lulu, Candy e Minou.

Il re disse: “Potete prendervi un anno di tempo per cercare questa ricetta. Noi vi aspetteremo qui a palazzo. E mi raccomando, portate con voi uno stecchino per ricordarvi il motivo del vostro viaggio”. E così fu. Le quattro topoline partirono con la promessa di ritornare da lì ad un anno.

Il tempo passò ed arrivò il fatidico appuntamento. Tutti i topi si ritrovarono a palazzo per aspettare il ritorno delle topoline. Finalmente arrivarono ed iniziarono, una ad una, a raccontare le loro avventure.

Gigì disse: “Sono partita verso nord e mi sono imbarcata su una nave da crociera. Dopo un po’ sono arrivata in un bellissimo paese, dove si festeggiava l’arrivo della primavera. Mi sono ritrovata in un bosco incantato e là ho conosciuto gli elfi e le fate. Erano creature piccole come me. Pensate che mi hanno chiesto il mio stecchino per poterlo usare per la loro festa. Doveva servire alla regina delle fate per sostenere il suo trono. Dopo, per ringraziarmi, hanno reso fatato questo mio bastoncino”. Così Gigi battè lo stecchino per terra e magicamente spuntarono dei fiori molto profumatie tutt’intorno si sparse della musica soave. “Questo sire è il mio regalo per voi. Lo potrete mettere a palazzo come ornamento e la sua melodia potrà farvi molta compagnia!”.

Ma il re non fu soddisfatto e chiese alla seconda topolina se aveva trovato una ricetta migliore.

Così Lulù iniziò a raccontare: “Io sono nata nella biblioteca del vostro palazzo, sire. Amo molto i libri e quindi ho cercato per voi di trovare una ricetta che potesse portare intelligenza e sapienza. Mi sono recata verso occidente e là ho conosciuto le creature più intelligenti di tutta la natura, le formiche. Esse con il loro ingegno riescono a costruire dei formicai che sono l’applicazione pura del loro intelletto. Così andai dalla regina delle formiche per farmi trasmettere il loro segreto. Lei mi disse che è dallo studio dei libri che si può avere la conoscenza suprema dell’universo. Tornai perciò a palazzo e mi misi a leggere tutti i libri della biblioteca. Ecco questa è la mia ricetta: raccontarvi ogni giorno una storia per conoscere i segreti dell’universo. E lo stecchino potrà servirvi da segnalibro per non perdere il segno delle pagine…”.

“Sono tutte sciocchezze!”.

Intervenne la terza topolina, di nome Candy: “Sono io che vi racconto il segreto di un perfetto “Brodo di stecchino”. Io mi sono recata in città, dagli uomini, dato che sono loro le creature più intelligenti. In una grande casa, ho incontrato una bambina che mi dava da mangiare croste di formaggio, pezzi di prosciutto e frutta. Viveva con i suoi genitori, ma un brutto giorno venni messa in gabbia da suo padre. Che spavento! Durante la notte però una civetta, che si trovava nel giardino della casa, mi liberò e mi portò nel suo nido. Là le raccontai il motivo del mio viaggio. La civetta mi disse che la minestra di stecchino non esiste e che gli uomini non sono poi così intelligenti. Poi mi suggerì di tornare a casa mia e di trovare là il segreto della “ricetta”. Ed io allora ho capito che non c’è niente di più bello della propria casa e di quanto noi topi siamo fortunati perché siamo noi le creature più intelligenti e di come lei sia saggio, sire!”.

Il re però non era contento di quel complimento e disse: “Possibile che nessuna di voi sia riuscita a trovare la ricetta che avevo chiesto?”.

Rimaneva solo la quarta topolina, Minou, che disse: “Maestà io so cucinare il brodo! Il brodo di stecchini si prepara come una normale zuppa, ma il segreto per farla davvero buona è di girare tutti i vari componenti con la vostra regale codina!”.

Così il re ordinò di portare un pentolone, di metterci dentro le verdure e naturalmente gli stecchini. Quando l’acqua si mise a bollire, tirò fuori la sua codina e mescolò tutti gli ingredienti.
Che meraviglia! Era proprio la minestra che voleva il sovrano!
Subito ci furono le nozze tra il re e Minou, e da quel giorno nel paese dei topi tutti vissero felici e contenti.

 

 

 

 

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