Canto d’una cieca, sorda e muta
Ad Helen Keller
Ecco la poesia di Silvana (20 gennaio 2005).
Il canto
di questa piccola
e grande donna
di terra lontana,
cieca, sorda e muta
è stato un canto gioioso
e la sua vista
è stata più splendente
di quella
d’una creatura normodotata,
perché essa
vedeva, discorreva
ed ascoltava
ogni gente,
con l’anima,
sorridendo
alla sua avversità
con il sole del cuore.
Desidero
che il suo esempio
resti immortale.