Cappuccetto Azzurro

Ecco la fiaba di Maria (22 febbraio 2004).

C’era una volta una bambina che portava sempre una mantellina azzurra con il cappuccio che le aveva cucito la sua mamma e per questo tutti la chiamavano Cappuccetto Azzurro.
Cappuccetto Azzurro aveva la pelle color Nutella, gli occhi neri e i capelli mori forti e folti come una criniera. Siccome era nata sotto il segno del leone ogni tanto ruggiva invece di parlare perché i discorsi lunghi e complicati le piacevano poco.
Un giorno la sua mamma le disse: “Cappuccetto, vai dalla nonna a portarle la cassetta dell’ultima puntata di Montalbano e i croccantini per i gatti.”
La bambina partì mentre la mamma le stava ancora raccomandando di non spaventare gli animali del bosco.
Il bosco si trovava appena fuori dal centro commerciale e si inerpicava lungo sentierini abbastanza comodi tra querce, pini, acacie, tassi e cespugli di vario genere in mezzo ai quali si poteva nascondere anche qualche animale selvatico ultimo superstite della civiltà.
Quel giorno la bora soffiava impetuosa e Cappuccetto saliva con fatica lungo il sentiero che portava alla casa della nonna, quando all’improvviso sbucò da un cespuglio un vecchio lupo che le si parò dinanzi con aria minacciosa.
Cappuccetto lo guardò tranquilla e gli disse: “Che c’è Francesco, hai la luna storta?”
“Per forza!”
“E’ per la bora?”
“Ma no!”
“Non hai fatto colazione?”
“Macché!”
“Hai mangiato troppo?”
“Neanche!”
“E allora cos’è quest’aria da funerale?
“Mi sto annoiando molto, perché non passa nessuno da spaventare come ai bei tempi. Questo maledetto centro commerciale mi porta via il lavoro.”
“Capisco, che ci vuoi fare, se vuoi puoi venire con me da nonna e spaventarle un po’ i gatti.”
“Non avresti anche qualcosa da sgranocchiare strada facendo?” chiese il lupo.
“Ci sarebbero i croccantini per i gatti” rispose lei “ma non puoi mangiarli tutti.”
“O.K.” concluse il lupo e si avviarono come due vecchi amici lungo i sentieri solitari del bosco.
Giunti a casa della nonna furono accolti con gran calore e i gatti che non erano di primo pelo fecero finta di essere molto offesi e si ritirarono tutti e cinque nel sottotetto ad abbuffarsi di croccantini. Intanto la nonna preparò una bella cioccolata calda per i suoi ospiti quando suonò il campanello di casa.
Era un vecchio cacciatore di loro conoscenza.
“Buongiorno a tutti!” esclamò l’uomo per niente sorpreso di trovarsi faccia a faccia con il terribile lupo di tante fiabe famose.
“Salve, amico. Come mai da queste parti?” chiese Cappuccetto che già conosceva la risposta.
“Sono venuto a vedere la cassetta di Montalbano, l’hai portata?”
“Certo, eccola qua.”
Fuori si sentiva ululare soltanto la bora mentre all’interno della casetta nel bosco si potevano scorgere, guardando dalla finestra, un caminetto acceso, due persone di mezza età, una bambina color Nutella, un vecchio lupo e cinque gatti, tutti molto impegnati a sorseggiare cioccolato caldo guardando un telefilm alla televisione.

Un commento su “Cappuccetto Azzurro”

  1. CHIARA says:

    BELLISSIMA

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