Cappuccetto Rosso 2.0 e il lupo affamato
Se vi piace questa fiaba in chiave moderna, dovere ringraziare Yayetta12 (17 settembre 2020)
Cappuccetto Rosso un bel mattino si recò al Centro Commerciale per fare acquisti per la nonna ammalata. Nel suo portafoglio aveva sempre i suoi 10 € euro, ma per l’occasione la mamma gliene diede ben 20 €, così da poter comprare tutto il necessario.
– Mi raccomando, Cappuccetto Rosso. Ricordati sempre che da quelle parti incontrerai il lupo cattivo che ti mangerà in un sol boccone, quindi, vedi di non fare brutti incontri. – Va bene, mamma. Starò attenta.
E così Cappuccetto Rosso prese i mezzi pubblici e si diresse verso il centro commerciale, dove al banco del pane comprò sei focacce, di cui una per la nonna. Stava per recarsi in un altro negozio, quand’ecco che… si trovò faccia a faccia con il lupo cattivo, accompagnato non da una, ma da ben due guardie del corpo forestali, per proteggere gli estranei da lui. Il lupo subito si rivolse a Cappuccetto Rosso con queste parole:
– Ho fame! Mi dai un po’ di pane?
E l’ingenua fanciulla diede una focaccia intera al lupo, dimenticando le raccomandazioni della mamma. Poi, si diresse in altre bancarelle per comprare cosce di pollo, verdura e pesce. Ma ecco che il lupo si ripresentò:
– Voglio il pesce, gli spinaci, il cornetto, il riso.
Cappuccetto Rosso, conoscendo bene il lupo affamato, decise di comprargli le polpette e una bella pizza margherita tonda e una pizza tonda ai quattro formaggi per sé.
Finita la spesa, Cappuccetto Rosso non tornò a casa dalla mamma, per paura di essere sgridata per la sua generosità, ma seguì il lupo fino alla sua gabbia. Arrivata là, Cappuccetto Rosso udì la voce di una vecchietta, un po’ sorda, che chiese, con voce cupa:
– Chi bussa alla porta?
Mentre il lupo affamato e le sue guardie dissero ad alta voce:
– Siamo noi alla porta!
E la fanciulla gridò:
– Nonnina, sono Cappuccetto Rosso.
– Oh, mi dispiace, fanciullina mia, ma io non sono la tua nonna. Puoi chiamarmi nonna, se ti fa piacere. Sono una nonna anche io, ho dei bravi nipotini che mi vogliono bene. Entra e accomodati pure.
Intanto la vecchietta diede da mangiare al lupo affamato e poi lo mise a letto, sdraiandosi accanto a lui, mentre Cappuccetto Rosso si intrattenne in una conversazione con la vecchina davanti a una tazza di caffè, ascoltando le sue sagge storie. Quando il lupo affamato si addormentò, la nonna condusse Cappuccetto Rosso in giardino e la giovane fanciulla la baciò dolcemente sulla sua guancia rugosa.
Mentre stava chiaccherando, squillò il cellulare.
– Pronto? – rispose la fanciulla
– Cappuccetto Rosso, perché non sei tornata a casa? Sono preoccupata per te. Dove sei finita? Immagino nella pancia del lupo…
– No, mamma, ti sbagli, perché quel lupo era buono ma tanto affamato e mi ha chiesto sempre da mangiare. Sono stata così generosa con lui, che, accontentandolo sempre, sono andata a finire… a casa sua! Quel lupo era con due guardie del corpo forestali e ora è con la sua padrona, una vecchietta.
La mamma di Cappuccetto Rosso non credeva alle sue orecchie ed esclamò:
– Cappuccetto Rosso mio, stai vivendo in un sogno, perché non ho mai conosciuto un lupo affamato di cibo, ma affamato solo di persone.
– Mamma, se proprio non ci credi, vieni con me un giorno, ti faccio vedere dove abita il lupo affamato e ti presento la vecchietta gentile.
Così Cappuccetto Rosso ringraziò di cuore la vecchietta e il lupo affamato e promise loro che sarebbe tornata insieme alla sua mamma.