Carlo il Tarlo

Zia Mariù

Se vi piace questa poesia, dovete ringraziare Zia Mariù (18 settembre 2012).

Carlo il tarlo è un nobile insetto,
un vero ghiottone di legno,
con il titolo di baronetto.
Il trono del re ha divorato in dieci minuti
e ha spolverato il tavolo della sua maestà
mentre i commensali eran ancora seduti.
Disse la regina preoccupata per l’accaduto:
– Portatelo nella foresta,
stasera c’è la mia festa!
Che figura con la corte,
mettetelo alle porte!
Anzi, catturate quel fellone
e chiudetelo in prigione! –
Tutte le guardie si allertaron dentro il castello,
e lo cercaron ovunque, dove il legno era più tenerello.
– Silenzio, sento un rumorino –
disse il comandante della squadriglia
cercando dentro un comodino.
– Quello ha sempre fame, non ha davvero fondo,
sbrighiamoci o si mangerà il mappamondo! –
– Zitti, zitti – disse un brigadiere al battaglione
– che ne dite se gli facciamo uno scherzetto, a quel mangione?
Comincaron a parlar sottovoce e gli stuzzicaron l’acquolina: psspsssmiele… psspss seggiolina… psspss… principessina!
– Mmmmm… che specialità zuccherina,
deve esser quella seggiolina,
mmmm…roba da principessina! – disse, sognando
ad alta voce, Carlo il Tarlo.
Ma… invece di esser legno tenerello,
gli fecero trovar del legno durin durello…
E così, Carlo il tarlo, baronetto,
per colpa di un dispetto,
finì la carriera
e gli toccò comprarsi una bella dentiera!

 

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