Com’è bella la città
Giorgio Gaber (1939 - 2003)
Compositori: Giorgio Gaberscik e Alessandro Luporini. ©Downtown Music Publishing
Cantiamo insieme: Com’è bella la città di Giorgio Gaber
Com’è bella la città
Com’è grande la città
Com’è viva la città
Com’è allegra la città
Vieni, vieni in città
Che stai a fare in campagna?
Se tu vuoi farti una vita
Devi venire in città
Com’è bella la città
Com’è grande la città
Com’è viva la città
Com’è allegra la città
Piena di strade e di negozi
E di vetrine piene di luce,
Con tanta gente che lavora,
Con tanta gente che produce,
Con le réclames sempre più grandi,
Coi magazzini, le scale mobili,
Coi grattacieli sempre più alti
E tante macchine sempre di più.
Com’è bella la città
Com’è grande la città
Com’è viva la città
Com’è
Vieni, vieni in città
Che stai a fare in campagna
Se tu vuoi farti una vita
Devi venire in città
Com’è bella la città
Com’è grande la città
Com’è viva la città
Com’è allegra la città
Piena di strade e di negozi
E di vetrine piene di luce
Con tanta gente che lavora,
Con tanta gente che produce,
Con le réclames sempre più grandi,
Coi magazzini, le scale mobili,
Coi grattacieli sempre più alti
E tante macchine sempre di più
Com’è bella la città
Com’è grande la città
Com’è viva la città
Com’è allegra la città
Com’è bella la città
Comvè grande la città
Com’è viva la città
Com’è allegra la città
Piena di strade e di negozi
E di vetrine piene di luce
Con tanta gente che lavora,
Con tanta gente che produce.
Con le réclames sempre più grandi,
Coi magazzini, le scale mobili,
Coi grattacieli sempre più alti
E tante macchine sempre di più
Sempre di più, sempre di più, sempre di più!
Cenni su: Com’è bella la città di Giorgio Gaber
Il fenomeno dell’inurbazione, particolarmente sentito negli anni ’60, anni nei quali Gaber scrive questa canzone, accresce il disagio di vivere di chi provenendo dalla campagna deve adattarsi a una cultura completamente diversa. Ovviamente Gaber in questo testo parla con ironia della bellezza e dei benefici della città.