Come il cavallo perse le ali
Alice, Carla e Caterina della Classe IV C della Scuola Elementare " G. Pascoli" di Erice ci hanno mandato una loro fiaba.
Tanto tempo fa, in un paese molto lontano, viveva il re Lulù che aveva una figlia che desiderava un cavallo alato.
Il papà andò da suo cugino Nepele, per chiedergli se aveva un cavallo alato.
Nepeò le rispose di averne uno ma che doveva regalarlo a suo figlio il giorno successivo visto che era il suo compleanno. Quella sera il papà Lulù andò di nascosto nella stalla del cugino Nepele prese il cavallo alato e con lui volò verso casa.
La mattina la figlia di Lulù vedendo il cavallo si meravigliò molto e cominciò ad accarezzarlo, poi chiese al padre se pensava che il nome Pegaso fosse adatto al cavallo e il padre rispose di sì!
Essendo il compleanno del figlio Nepele andò nelle stalle ma non trovò il cavallo, ebbe subito il sospetto che suo cugino l’avesse rubato e quindi andò da Lulù e gli chiese se aveva visto il suo cavallo. Lui rispose di no, perché non voleva restituirlo, sapendo che la figlia si era affezionata molto a Pegaso e lui non sopportava di vederla soffrire.
Un giorno il cavallo, stanco di stare rinchiuso, volò nella foresta vicina e lì incontrò un uccello che non aveva più le ali e che zoppicava: – Sto male! – disse – Non posso né volare, né camminare; come farò a procurarmi il cibo? Se solo potessi aiutarmi!
Pegaso ebbe compassione di lui, lo mise in groppa e lo portò a casa sua, poi gli diede le sue ali che si rimpicciolirono e così il piccolo potè volare via ed essere libero.
Quando la ragazza vide Pegaso senza le ali fu molto contenta perché così le piaceva di più.
Nepele, non trovando più il suo cavallo, regalò al figlio l’uccello con le ali e, da quel giorno, i cavalli non ebbero più le ali.