Compleanno (A Carluccio Spada)
Emma Minoia
Tratta da Poesie per bambini, Casa Editrice "Il balcone", Milano, 1953
Leggiamo insieme Compleanno (A Carluccio Spada) di Emma Minoia
La mamma vi ha voluto qui invitare
per poter i miei anni festeggiare.
Nove ne compio oggi, cari miei,
benché si dica che talor ne ho sei.
Che volete? mi piace far il chiasso
come fosse ogni dì sabato grasso.
Volan di quando in quando scapaccioni,
che mi spremon da gli occhi i lacrimoni:
ma la scena non dura a lungo mesta,
che dentro al cor c’è sempre un po’ di festa,
e prima o poi esplode nuovamente
con qualcosa che fa ridere la gente.
Vedete, in me c’è tanta tanta vita,
la quale vuol aver libera uscita
e trova forme spesso sconvenienti
che per gli adulti son… stupefacenti.
Non c’è che fare; il tempo guarirà
queste infantili, diciam… calamità.
Intanto, poiché oggi è Carnevale,
diamo libera uscita a tutto il male,
permettete ch’io sia di volta in volta
Pagliaccio, a cui il cervello dà di volta
e fa salti mortali sì grandiosi
da far tremare il cuor dei paurosi.
Pinocchio, che Geppetto fa impazzire,
perché non gli riesce ad obbedire
e mente alla sua fata, l’insolente,
sì che il naso s’allunga immantinente.
Arlecchino, che muta ognor d’avviso
e muove i suoi compagni sempre al riso,
e Gioppino, che va con un randello
e letica con Marco, suo fratello
e Brighella, il terribile ficcanaso,
dalla curiosità tutto pervaso,
ed il sempre stordito Pulcinella,
che ti sta combinando la più bella.
Zuccone, l’ostinato impenitente
che pesta il piede e non ascolta niente.
Sino a domani dovrei enumerare
per poterveli qui tutti elencare;
ma basta coi difetti, amici cari,
ho anche qualche pregio dei più rari.
Dentro di me v’è un Angelo celato,
che vorrebbe stare sempre a lato
se riesco a tendergli la mano,
cambio tosto, vedete, in modo strano.
Allora saltan fuori le virtù…
ma per modestia non le elenco più.