Correte, anime belle, a ritrovar Gesù
Testo di San Giuseppe da Copertino (sec. XVII), a cura di Corrado Galignano Musica di Dario Pagano
Il testo di questa canzone, a cura di Corrado Galignano, è di San Giuseppe da Copertino, che visse nel XVII secolo e venne proclamato Santo da Papa Clemente XIII nel 1767. È il protettore di aviatori, passeggeri di aerei, astronauti, studenti ed esaminandi e si festeggia il 19 settembre.
“Questa canzone riprende l’invito rivolto dall’angelo ai pastori di Betlemme. Anche qui San Giuseppe da Copertino sembra vivere dentro la scena del presepe: dapprima, sembra rivolgersi ai pastori da lontano (“Correte, anime belle, / a riverir Gesù…”); poi ripete l’esortazione come se si sentisse presente in mezzo a loro (“Venite, pastorelli, a riverir Gesù…”); quindi, insieme a loro, scopre i dettagli del presepe: “Eccoci arrivati… alla capannella… Ecco Maria bella… e Gesù tenerino…”. La descrizione del presepe, successivamente, diventa didascalia: “Il petto è la stalla / i pensieri la paglia, / il bue l’intelletto / l’asino il difetto…” e umile preghiera: “E sia il nostro petto / dai peccati da te netto…” Corrado Galignano.
Correte, anime belle,
a ritrovar Gesù,
che in braccio di sua madre se ne sta.
Correte e non tardate,
se l’amate,
correte con fervore,
ché vi ferisce il cuore
col suo divino amore.
Venite, pastorelli, a riverir Gesù,
ch’è nato in una stalla
sopra lo fieno e la paglia.
Venite, pastorelli, venite su su
a riverir Gesù.
Andiamo compagni, andiamo su su,
le pecore lasciamo,
a Gesù ne andiamo,
che sta con la mamma
in una capanna.
Andiamo, su su
a riverir Gesù.
Eccoci arrivati
tutti infuocati
alla capannella.
Ecco Maria bella
e Gesù tenerino,
bello, piccinino.
Pastorelli, su su,
riveriamo Gesù
e diciamo intanto,
la zampogna suonando:
Gesù Bambino,
benigno e pio,
perché stai nel fieno
ch’è di freddo pieno?
Vieni nel nostro cuore,
lascia il fieno, Signore.
Vieni vieni, su su,
nel nostro cuor Gesù.
Il petto è la stalla,
i pensieri la paglia,
il bue l’intelletto,
e l’asino il difetto.
La memoria nostra
deh sia tutta vostra.
Vieni, vieni qua su
a riposar, Gesù.
E sia il nostro petto
di peccato da te netto;
l’intelletto e la memoria
servano per tua gloria,
acciò non t’offendiamo più.
Perdonaci, Gesù, perdonaci, Gesù.
E poi cantavano
e Gesù lodavano,
dicendo con prestezza:
Allegrezza, allegrezza,
ch’è nato il Messia,
figliolo di Maria.
Questo sarà
che salverà
il peccatore
dal grave errore.
E poi con voce pia
dicevano: Viva Gesù e Maria.
E gli angelici cori
dicevano poi:
Gloria, gloria sia
al Padre Dio, lassù,
ch’è nato in terra
il suo figliol Gesù;
né sia quaggiù
la guerra più.
Finivano quelli
e li pastorelli
dopo aver dato
a Gesù nato
una ricottella
con una pecorella
cominciano la nanna
a cantar a Gesù con la sua mamma.
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