Crepuscolo

Corrado Govoni

Tratta da Le Fiale, Editore Francesco Lumachi, 1903

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Le campane le loro bianche tazze
versano per la sera ad intervalli;
il vento è un incrinarsi di cristalli
sopra uno stagno intricato di mazze.

I prati e le campane paonazze
s’animan di scalpicci di cavalli;
gli alberi sembrano strani coralli
eretti in mezzo ad onde paonazze.

Dai rosai invisibili un effluvio
denso sale per l’aria, intermittente,
e si perde ne gli orti suburbani.

Il crepuscolo è un fulgido Vesuvio
che trabocca del sangue incandescente
di milioni di morti tulipani.

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