Da “Principerse e filastrane”

Silvia Roncaglia

Tratto da "Principerse e filastrane" Nuove Edizioni Romane 1997

principersa
Principerse e filastrane
Nuove Edizioni Romane
1997

 

 

 

 


Filastracchino

Filastracchino
di pasta molle,
sul panino
chi ti volle?

Filastracchino
fatto di latte,
da spalmare
chi ti batte?

Filastracchino
di pasta filata,
ti sciogli pure
nella frittata.

Filastretta
Filastretta,
poveretta,
si è ristretta
molto in fretta.
Non ne resta
che una rima,
poi finisce
la meschina!

Filastriminzita
Filastriminzita,
la filastrocca a dieta,
mangia solo insalata
e poi corre in salita.
Filastriminzita,
magra, smunta e stecchita,
se continua la dieta,
fra due giorni è sparita!

Fili del bucato
Fili tesi del bucato,
fili addobbati
di panni stesi,
panni in attesa
di sole che asciuga,
di cieli tersi
e di vento che gioca.
Gioca alle vele da gonfiare,
gioca a bandiera da sventolare,
gioca a fantasmi con i lenzuoli,
e quando vien notte
i fili son soli.

Filo di vento
Filo di vento
che soffia sottile,
rinfresca la sera,
percorre il cortile.
Filo di vento
che muove le foglie
appena appena
e poi lieve si scioglie.
Filo di vento,
non puoi bastare
a spingere vele
sull’onda del mare!

Filo di lana
Filo filo,
filo di lana,
dal gomitolo si dipana
e sui ferri,
tra un dritto e un rovescio,
filo di lana
in sciarpa si muta.
Ma il gatto muto
intanto è in agguato
e sul gomitolo è già balzato.
Gatto, feroce come un leone,
tira la lana come una liana
e presto sciarpa disfa e dipana:
è ritornata filo di lana!

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