Jolanda, la fatina che su internet narra filastrocche e fiabe

“Raccontiamoci”: parole e immagini – Jolanda Restano
Jolanda, la fatina che su internet narra filastrocche e fiabe

 

di Sergio Robutti
DaLa Sesia– Martedì 23 aprile 2002

 

Dalla prima pagina:

 

Ha un viso così dolce che sembra una fatina: non fa le magie, ma piace lo stesso alle mamme e ai bambini perché racconta filastrocche, ninne nanna e fiabe. Lo fa in piena sintonia con i tempi che cambiano, utilizzando la comunicazione globale, ovvero internet. Il suo sito www.filastrocche.it costruito un po’ per gioco un po’ per amore nel 2000, oggi è visitato da 50 mila persone ogni mese che sfogliano oltre un milione di pagine.
Parliamo di Jolanda restano, 34 anni, alle spalle una laurea da farmacista e tre anni come ricercatrice all’Istituto Farmacologico Mario Negri di Milano, che ha deciso di buttarsi alle spalle una sicura carriera nel settore farmaceutico per dedicarsi alla  passione coltivata sin da bambina, la letteratura per l’infanzia. Del suo sito dice: “E’  dedicato ai bambini e agli adulti che non vogliono dimenticare la loro infanzia”.

 

Da pag. 5:

 

La farmacista che racconta (su internet) le filastrocche

“Ho due collaboratori: Matilde di 3 anni, e Tommaso, che ha 10 mesi”

La carriera era già scritta: una  laurea in farmacia e tre anni come  ricercatrice presso l’Istituto  Farmacologico “Mario Negri” di  Milano le avrebbero garantito un  futuro ricco di soddisfazioni e, non  guasta, economicamente agiato al  punto giusto. Invece no. A mare il  passato perché, fulminata non sulla strada di Damasco ma su quella  ben  più vicina a noi di Cagliari, ha un bel giorno scoperto il fascino  della comunicazione globalizzata, quello di Internet per intenderci, e vi si è buttata anima e corpo. Oggi il sito costruito da Jolanda  Restano è visitato in media da 50 mila persone al mese e, sempre ogni mese, le pagine aperte sono più di un milione. Un successo  oltre ogni attesa, anche perché si tratta di un sito tutto particolare, dedicato alle mamme e ai bambini, all’interno del quale si  raccontano filastrocche, fiabe, ninne nanna, proverbi, si spiegano giochi, passatempi, ricette, si fanno indovinelli, si raccontano  poesie, barzellette, scioglilingua. Jolanda Restano è giovane, un viso solare, un’accattivante capacità di comunicare con  immediatezza. Ha 34 anni, appartiene a una delle più importanti famiglie imprenditoriali vercellesi (è figlia di Riccardo Restano che  con il fratello Ignazio è stato il fondatore della Siver, scatolificio industriale all’avanguardia nel settore), è sposata con Paolo  Prestinari e ha due figli, Matilde, 3 anni e Tommaso, 10 mesi.

“E’ successo così per caso – racconta – quando mio marito, dopo un’esperienza in Fininvest, è passato nel mese di maggio a  Video-Line a Cagliari. Mi spiegò: vedi, quest’anno non possiamo fare le vacanze, perché non vieni qui con me a Cagliari, puoi  trascorrere le giornate al mare. Invece, alle spiagge ho preferito il suo ufficio e così ho cominciato a imparare l’utilizzo di Internet”.

E’ stata la folgorazione.

Aveva fatto il Liceo Classico a Vercelli, poi la facoltà di farmacia all’Università di Pavia, la laurea, la borsa di studio per svolgere tre  anni di ricercatrice presso l’Istituto milanese Mario Negri.

“Quando sono tornata a Milano – racconta – ho deciso di unire le competenze acquisite nel settore farmaceutico e Internet”. Nel  1996 ha assunto l’incarico di responsabile dei contenuti del maggiore servizio on-line italiano di medicina (“Salute e Medicine  Internet”, diventato successivamente “Dica 33”), quindi ha realizzato la maggiore directory italiana specializzata in medicina,  pubblicata nel 1998: “Internet per le Scienze Mediche”. Sempre nello stesso anno ha lanciato il marchio “JOP” per creare siti Internet. Ormai la navigazione non aveva quasi più segreti per Jolanda Restano che

cominciò a pensare seriamente a fare “qualcosa di suo”, che conciliasse la nuova frontiera della comunicazione con la passione  coltivata sin da piccola: la letteratura per l’infanzia.

“Ho sempre amato – dice – le filastrocche e in genere tutto quanto riguarda i bambini. Quando sono rimasta a casa in maternità, nel  2000, ho potuto constatare che sulla rete non c’era grande materiale riservato a questo tipo di utenza e così ho deciso di aprire un sito. Ho avuto la fortuna che il dominio www.filastrocche.it era libero e l’ho comprato. Sono partita in modo amatoriale, facevo  tutto io da sola, sia la grafica che i contenuti. L’iniziativa ha avuto successo, la gente ha cominciato a inviarmi filastrocche, testi,  servizi, così ho pensato di organizzarmi, di avvalermi della collaborazione di grafici seri che potessero rinnovarmi il sito, di una  illustratrice per i disegni, di un tecnico per i database, per i testi che ormai erano diventati numerosissimi”.

Nel frattempo era nata Matilde cui è stato dedicato il sito che oggi raccoglie migliaia di composizioni tradizionali per bambini in  italiano e in altre lingue. Collaborano con Jolanda per la redazione un’altra vercellese, Barbara Ranno, per la grafica Juana Jean  Lopera, per le illustrazioni Cecilia Mistrali, per la sezione “Leggiamo” Daniele Doglioli e Carla Piccinini, per quella “Utenti Molto  Attivi” Carlo Maria e Nonna Giuse. L’ultima novità che possiamo trovare sul sito è l’area dedicata a “Giochiamo, Cantiamo,  Leggiamo, Creiamo”.

Spiega: “Ho sempre pensato a Filastrocche.it come a un servizio che deve offrire un divertimento intelligente, aiutando i genitori e  gli insegnanti a intrattenere i bimbi, aiutandoli a crescere. Il servizio si arricchisce rapidamente grazie al lavoro di due eccezionali consulenti, Matilde di 3 anni e Tommaso di 10 mesi, che mi aiutano a selezionare i contenuti e le centinaia di collaboratori che sono  quegli utenti che fin dalla nascita del servizio mi scrivono quotidianamente inviandomi suggerimenti, consigli, incoraggiamenti e  soprattutto contenuti e che sono la ricchezza del sito”.

Oggi Jolanda Restano è impegnatissima. Non solo deve aggiornare costantemente quel sito “che ha avuto un successo enorme”  commenta, ma è anche chiamata a costruire siti per altri “che è poi il mio lavoro”.

Ma il suo legame con Vercelli non si è mai spezzato, tanto da sopportare, senza farsene un problema, il “pendolarismo da week-end”.

“Sì, perché il venerdì sera stacco la spina – dice – lascio la casa che abbiamo a Milano, prendo il treno e vengo a trascorrere il fine  settimana nella mia città, con la quale ho un particolare legame affettivo”. E magari per trovare, nel rapporto con la gente di qui,  nuove ispirazioni per aggiungere altri contributi ai già 8 mila testi di filastrocche, conte, ninne nanna, scioglilingua, canzoni,  proverbi, indovinelli, fiabe, poesie, in italiano, ma anche inglese, francese, spagnolo, svedese, tedesco, olandese. E se avete qualcosa  anche voi da raccontare scrivete a jolanda@filastrocche.it: magari il vostro contributo finirà in rete andando ad arricchire  “un sito per bambini e per adulti che non vogliono dimenticare la loro infanzia”.