Disco rosso
Gianni Rodari - Da Il treno delle filastrocche (1952)
Leggiamo insieme: Disco rosso di Gianni Rodari
Disco rosso!
Non si passa!
Il Direttissimo è frettoloso:
“Non posso aspettare, divento nervoso.
E poi sono un treno molto speciale,
cambiate subito quel segnale!”.
Il disco rosso, senza parlare,
la notte buia continua a scrutare.
“Ho a bordo un Duca e un’Eccellenza:
farmi attendere è un’impertinenza”.
Ma il disco rosso, occhio severo,
fissa e fissa lo spazio nero.
“Protesterò dal capostazione,
farò reclamo in direzione:
tenermi fermo è certo uno sbaglio,
ho a bordo un Ministro e un Ammiraglio!”.
E fischia, e strepita a più non posso,
ma non gli dà retta il disco rosso.
Così se un giorno in terra o in mare
il treno Guerra dovrà passare,
noi tutti uniti si griderà:
“Disco rosso!
Ferma là!”.
Nota su: Disco rosso di Gianni Rodari
Disco rosso è tratta dal libro “Il treno delle filastrocche” pubblicato nel 1952 e mirabilmente illustrato da Flora Capponi. È uno dei primi libri pubblicati da Gianni Rodari.
Alcune filastrocche tratte da questo libro, sono poi state riviste e inserite in “Filastrocche in cielo e in terra“.
Altre invece, come “Il treno delle mondine“, non furono mai più pubblicate.
Oltre alla freschezza dei versi, si sottolinea l’impegno civile ricorrente in molte delle filastrocche inserite in ne “Il treno delle filastrocche” , come “La sala d’aspetto” e “Ciminiere“, dove Rodari mette l’accento sulla dignità del lavoro operaio.
Per le belle illustrazioni di questa pagina, si ringrazia Walter Fochesato che le ha condivise con noi prendendole dalla sua copia de “Il treno delle filastrocche“.
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