Don Rosolaccio
Franco Bianchi
Tratta da: Canzoncine di tutti i mesi - Strofette per ragazzi - Società Editrice Internazionale (Novembre 1954) - Autore: Franco Bianchi (Sancio Pancetta) - Illustrazioni: A. Mossello Guadagni
Leggiamo insieme: Don Rosolaccio di Franco Bianchi
Mentre più folta germoglia l’erba,
mentre la buona spica si gonfia,
qual è l’erbaccia che sì superba
si pavoneggia? Diritta e tronfia
leva la porpora d’un cappellaccio.
È il rosolaccio.
I suoi colleghi (lino od avena,
grano o trifoglio) per dare un giusto
utile frutto si dan gran pena;
ma non lui certo, quel bellimbusto!
Al sol si crogiola, vano bravaccio,
don Rosolaccio…
Ritto sul fragile stelo, nel caldo
tremor dell’aria quando più batte
il solleone, muove spavaldo
quelle sue quattro foglie scarlatte,
e par che dica: “Olà, vi piaccio
io rosolaccio?”.
Non sa far altro. Le sue fatiche
son ciondolare così in panciolle,
e un po’ magari schernir le spiche,
povere erbucce senza corolle…
Ei fa il mestiere del Michelaccio,
Don rosolaccio!
Quando al granaio va il grano d’oro,
quando il buon fieno, fragrante e secco,
va nel fienile, dolce tesoro,
caduti i petali rossi, uno stecco
è quanto resta, ispido impaccio,
del rosolaccio.
Ma non soltanto tra l’erbe alligna
il rosolaccio: conosco tanti
tipi d’eguale razza maligna,
d’eguali meriti, d’eguali vanti…
Io con un nome solo li scaccio:
“Via, rosolaccio!”.
Tratta da: Canzoncine di tutti i mesi – Strofette per ragazzi – Società Editrice Internazionale (Novembre 1954) – Autore: Franco Bianchi (Sancio Pancetta) – Illustrazioni: A. Mossello Guadagni