Dottore Tanè
Storia in rima di Clorinda Nalli - Casa Editrice Sales (Roma).
Se vi piace questa storia in rima, dovete ringraziare nonna Pia (20 luglio 2004).
Leggiamo insieme: Dottore Tanè di Clorinda Nalli
Tanino Tanè
sapete chi è?
E’ un piccolo ometto
un gaio nanetto,
un nano dottore
di grande valore.
Ha il viso a frittata,
il naso a patata,
tre soli capelli
gli orecchi a sportelli.
Tanino dottore
ha semplice il cuore
per ogni creatura
che soffre, ha una cura.
A mezza collina,
tra l’erba cedrina,
ha un bell’ospedale:
vi cura ogni male.
La gazza leggera
valente infermiera
sorveglia le sale
del bianco ospedale.
C’è il povero grillo
che ha preso il morbillo,
la povera rana
con febbre terzana,
il bruco mangione
con l’indigestione,
le primule rosse
che han tutte la tosse.
Di prima mattina,
tra l’erba cedrina,
Dottore Tanino
passeggia pianino.
Lo vede Cicala
vestita di gala
e chiama: “Dottore,
ho un forte dolore.
Son tanto malata,
ho un’ala slogata.
Mi vuol medicare?
Non posso volare”.
Dottore Tanè
si ferma: “Che c’è?”
e osserva Cicala
vestita di gala.
Quest’abito, amica,
è fatto d’ortica:
tra nastri, velette,
cinture assai strette
non puoi respirare,
non puoi più volare.
Ritorna al vestito
di sole guarnito
e ti guarirà
la semplicità”.
La cincia affannata
e preoccupata
racconta al dottore:
“Ho male qui al cuore.
Di sotto al mantello
ho come un martello
che batte frequente,
noioso, insistente.
Dottore Tanè,
è grave? Cos’è?”
Ascolta il dottore
il piccolo cuore
poi dice: “Piccina
non c’è medicina
per questi tuoi mali.
Riposa un po’ l’ali.
Tra i rami di un pino
un nido piccino
preparati in fretta
e in pace poi aspetta”
La cinca obbediente
aspetta paziente
tra i rami di pino
nel nido piccino.
E il piccolo cuore
con lieve rumore
scandisce: “Verranno,
verranno, verranno…
Verranno i piccini
i cinciallegrini
e tutto il creato
sarà rallegrato”.
All’ombra di un fungo
più largo che lungo,
Dottore Tanino
riposa un pochino.
Arriva Lombrico
e mormora: “Amico,
amico dottore
ho un gran raffreddore!
Stamani l’aurora
soffiava di bora
ed io poverello
col solo cappello
tra l’erba del prato
mi son raffreddato”.
Si china Tanè
“Vediamo cos’è…
O verme piccino
non basta il chinino,
ci vuole il mantello
la sciarpa, l’ombrello…
Così, poveretto,
sei nudo perfetto!”.
Ed ecco, leggera,
la gazza infermiera
riveste il malato
assai raffreddato.
Un giallo corpetto,
un verde giacchetto,
un ampio mantello
di rosso bigello.
“Valente dottore
è grande il tuo cuore…
Mi hai tutto scaldato,
non son più malato!”
esclama Lombrico
“Tu sei un vero amico.
Salute anche a te,
mio caro Tanè!”.
Fru, scoiattolino
e il suo fratellino
incontran Coniglio
ai piedi di un tiglio.
Coniglio è malato,
ha un piede fasciato,
non sa come fare,
non può camminare.
“Ascolta un consiglio”
Fru dice a Coniglio
“Andiam dal dottore:
Tanino ha un buon cuore…
Ha un bell’ospedale,
vi cura ogni male.
Avanti, carino,
asndiamo, pianino…”
E vanno pian pianino
tra spighe di grano
tra rosei fioretti
dal sole protetti.
Tanino li vede
e visita il piede.
Poi dce: “Che fare?
Bisogna tagliare.
Qui c’è un pungiglione
che ha fatto infezione:
non c’è da aspettare,
bisogna operare.
Piccino coraggio,
pel quindici maggio
il bianco zampetto
ritorna perfetto”
Il bravo dottore
con pronto vigore
con garn precisione
or fa l’incisione.
Un grido e il malato
è già ben fasciato.
Odora il cammino
di menta e di timo
Dottore Tenè
è lieto di sè.
Ripensa ai malati
da lui ben curati,
riconta i feriti
che sono guariti…
cantando poi dice:
“Son proprio felice?”
Si seide un pochino
ai piedi di un pino
ch’è stanco di andare
si vuol riposare…
Ma pace non c’è
pel bravo Tanè…
Sottile una voce
tra i rami di un noce
ripete: “Dottore…
mio figlio ora muore”.
“Vediamo, vediamo,
or vengo sul ramo.
Bertuccia paurosa,
è piccola cosa!
Il tuo scimmiottino
or mette un dentino.
Ho qui una pomata
di miele rosata,
la spargi col dito
e tutto è finito”.
Lo stanco dottore
è triste d’umore
che è quasi sfinito
dal grande appetito.
Ha quattro biscotti
leggeri e ben cotti
e un bricco di tè:
il bravo Tanè
comincia a mangiare
ma deve lasciare
ché un altra vocina
si snete vicina:
“Un manto di gelo
spezzato ha il mio stelo,
ohimè, con la brina
di questa mattina”.
Risponde il dottore
con tutto il suo amore:
“O bel fiorellino
rialza il capino.
Per steli gelati,
per rami spezzati
ho qui una fialina
di penicillina.
Con grande attenzione
facciam l’iniezione.
Di qui apoche ore
passato è il dolore,
tu fiore gentile
sorridi all’aprile”.
Riprende Tanino
di nuovo il cammino.
Svolazzan gli uccelli
tra i rami novelli:
nel bosco è gran festa
ché ognuno s’appresta
con piccoli gridi
intorno ai suoi nidi.
S’avviano gl’insetti
per viottoli stretti,
e in fila, all’indiana,
van fuor dalla tana.
Le tre coccinelle,
le rosse sorelle,
con le mantelline
di raso, a palline,
si danno la mano
ché vanno lontano.
Al tiepido sole
che schiude le viole
si scioglie la brina
di prima mattina
e in rivoli ascosi
tra cespi odorosi
gl’insetti al passare
fa quasi annegare.
Le tre coccinelle,
le rosse sorelle,
in acqua cadute
son tutte svenute.
Accorre il dottore
con gra batticuore
poiché ognuna è viva
le porta alla riva.
Un fine liquore
di succo di more
per ben respirare
fa loro ingoiare.
Le tre coccinelle,
graziose sorelle,
alzando la testa
in segno di festa
ringrazian di cuore
Tanino dottore.
“Oh, quanti malati
pur oggi ho incontrati!
Oh, quanti feriti
son pure guariti…”
ripete Tanè
ben lieto di sè:
“Ormai si può andare
un po’ a riposare”.
La siepe fiorita
è tutta gremita
di nuove farfalle
che son rosse e gialle.
Vedendo Tanino
gli vanno vicino:
“Dottore, dottore,
ci manca il vigore,
volare sappiamo
ma poi ci stanchiamo.
Ci aspettano i fiori
di mille colori”.
“Dottore, dottore,
tu sei di buon cuore:
rinforza le ali
di questi animali!”.
“Miei piccoli insetti
voi siete perfetti,
ma son tempi brutti
siam deboli tutti.
Per farvi volare
non farvi stancare
di sera e mattina
ci vuol vitamina.
Venite farfalle,
le rosse, le gialle,
con queste iniezioni
sarete leoni”.
Gl’insetti graziosi
non più pensierosi
intrecciano il volo
ed è un grido solo:
“Signore Divino
il bravo Tanino
che ognun benedice
Tu, rendi felice”.
E’ già mezzogfiorno
e tutto d’intorno
è pieno di gioia
nessuno si annoia.
Il buon calabrone
vuol far colazione.
Va in cerca di un fiore
di vivo colore,
di succo un po’ amaro
a lui molto caro.
Non sceglie le viole
che son sempre sole,
non vuol pratoline
che son piccoline.
C’è un verde alberello,
che pare assai bello,
con foglie all’insù
e gran fiori blu.
Sui rami si posa
con aria maestosa
comincia a succhiare
gli par di sognare
ché il liquido ardente
gli annebbia la mente.
Ohimè, che succede?
Nessuno più vede;
a un tratto è svenuto
e al suolo è caduto.
Ma il caro Tanè
presnte già è.
“Mio buon Calabrone
tu sei un golosone.
Il succo che il fiore
aveva nel cuoere
è cosa squisita,
ma costa la vita.
Per farti guarire,
non farti soffrire,
ci vuol nientemeno
che un controveleno.
Il buon Calabrone
con gran commozione
non sente più mali
riapre le ali.
Cmincia a ronzare
e vuol ringraziare
Tanino dottore
il suo salvatore.
Tanino s’affretta
qualcuno l’aspetta
nel posto più ombroso
del bosco odoroso.
Son qui tre nanetti
dottori perfetti,
forniti di ombrello,
cappuccio e mantello:
si chiamano Betto,
Rutilio, Folchetto.
Or giunge Tanino,
gli fanno un inchino
con belle maniere
lo fanno sedere.
Le pipe hanno accese
e in doppie riprese
la dotta brigata
si fa una fumata.
E parlano attenti,
e fanno commenti,
i quattro scienziati
sui loro malati.
E parlan di sale,
di letti, ospedale,
di gravi infezioni,
di forti iniezioni,
di unguenti pregiati
per arti gelati.
Così chiaccherando
e seri fumando
calata è la sera:
ed è primavera.
La mamma Coniglia
con grossa famiglia,
viaggia in corriera
e giunge la sera.
Con borse ed ombrelli
valigie e mantelli,
discende Coniglia
con la sua famiglia.
Ma il più piccolino
non vede un gradino,
fa un gran ruzzolone
e batte a un lampione.
Son grida! Son pianti!
Accorrono in tanti.
Che gran parapiglia!
La mamma Coniglia
arriva ansimante,
con voce tremante
domanda: “E’ caduto?
E’ forse svenuto?
Aiuto, signore,
chiamate un dottore…”
Ma ecco in gran fretta
con la valigetta
arriva da sè
Tanino Tanè.
“Vediamo, vediamo
che male qui abbiamo”
esclama Tanino
e osserva il piccino:
“E’ una contusione
non c’è infiammazion.
Mettiamo un cerotto”.
E in quattro e quattr’otto
la pena è passata
la pace è tornata
e il bravo Tanino
riprende il cammino.
Nel cielo gli uccelli
cinguettan stornelli
e mandano un grido
rientrando nel nido.
Intanto giù al suolo
in tacito stuolo
gl’insetti pian, piano
sen vanno lontano.
Già l’aria s’imbruna
e non c’è la luna
che possa schiarire
la notte d’aprile.
Il bosco s’oscura,
ognuno ha paura.
Dottore Tanino
è solo in cammino.
Or chi al passeggero
rischiara il sentiero?
“Oh, Lucciola mia,
è buia la via…
deh… corri al riparo
accendi il tuo faro,
Dottore Tanè
bisogno ha di te”.
“Non posso che ho male
si è spento il fanale”
risuona vicina
la lieve vocina.
“Non posso dottore
ho qui dentro il cuore
un battito forte…
son presso alla morte…”
“Gentil luccioletta,
un attimo aspetta,
qui posati piano
un po’ sulla mano.
Bisogna osservare
per bene curare.
Sei debole assai
bisogno tu hai
di fosforo e china
la sera e mattina”.
Il buon preparato
è appena ingoiato
che cessa ogni male
si accende il fanale.
L’insetto giocondo
rivive nel mondo
ed al passeggero
rischiara il sentiero.
La lunga giornata
è ormai terminata
e il nano operoso
ritorna al riposo.
Feriti e malati
ormai risanati
lo attendono a schiera
per dir: “Buona sera…”
Riposa Tanino
nel verde giardino
a mezza collina
tra l’erba cedrina…
Riposa, sorridi
e sogna i bei nidi,
gli ucceli canori,
i vividi fiori,
le lucide stelle,
le tre coccinelle,
la tua lucciolina
con la lampadina…
Riposa Tanino
nel fresco giardino,
è dolce la sera
ed è primavera.
Un grazie speciale a nonna Pia per averci dato la possibilità di leggere sul web una storia in rima bellissima.
In questo modo chi non ha mai avuto la fortuna di conoscerla può leggerla e non si perde la memoria di questo libro prezioso che ha segnato la mia infanzia e quella di mio padre medico prima di me.
Buona fortuna e buona fantasia a tutti!
Silvia
Che belissima storia. Mi riporta agli anni della mia giovinezza. Quante volte l’ho recitata ai miei figli.
Della stessa autrice e casa editrice avevo anche il libretto di un’altra bellssima storia che ancora ricordo quasi tutta a memoria tante sono state le volte che l’ho letta ai miei figli:: “Bertoldo del fiore vermiglio” Non l’ho più e la cerco disperatamente per leggerla al mio prossimo e primo pronipote. Qualcuno può aiutarmi a ritrovarla e naturalmente acquistarla anche usata?
Ciao a tutti, nonno Mauro
Ciao Mauro! Perché non ci mandi il pezzo di filastrocca di “Bertoldo del fiore vermiglio” che ti ricordi? Così per i nostri utenti magari è più facile aiutarci a ricostruire il testo completo… Che ne dici?
Anche per me è un dolcissimo ricordo di quando ero bambina, la sapevo a memoria! Peccato che non sono più riuscita a trovare il libro. Mi è stato detto che è stata distrutta la matrice per la ristampa di quel delizioso libretto, è un vero peccato.
La storia del Dottore Tanino Tanè ha accompagnato la mia infanzia e quella della mia famiglia da almeno due generazioni. Prima dell’avvento di internet cercammo di recuperare un’altra copia del libro rivolgendoci alla casa editrice, ma invano. Così poco tempo fa ho chiesto alla sorella che conserva il libro di farmene una fotocopia, e così abbiamo scoperto che una decina di pagine, esattamente da pag.19 a pag.30 compresa non ci sono più …….!!!
E così è iniziata la ricerca in internet e, con mia somma sorpresa ho trovato subito il testo nel vostro sito.
E sicuramente è già qualcosa. Ma sarei ancora più felice se qualcuno che ha ancora il libro potesse farmi le fotocopie a colori delle dieci pagine che mi mancano ed inviarmele. E sottointeso che pagherò le fotocopie e la spedizione.
Pensate che Nonna Pia o qualcun altro che possiede il testo potrebbe accogliere e soddisfare la mia richiesta/desiderio???
Lo spero vivamente, e quando mi contatterete vi fornirò il mio indirizzo postale. Grazie
Maria Zanchi
io ho il libro intero!
non proprio perfetto ma dovrebbe esserci tutto. Solo che lo ho a Roma, mentre adesso vivo a Francoforte. Però in un paio di mesi ripasso in Italia e posso fotografarlo o passarlo allo scanner.
Anche per me é un ricordo di bambina. Sento ancora la voce di mia nonna che me lo legge…
Grazie Pia, la storia di Tanino dottore la leggeva sempre mia mamma a me e ai miei due fratelli tanto che ne ricordavo a memoria una buona parte; come Anna anche io avevo cercato sul web per riuscire a comprarlo ma purtroppo era introvabile. Non ho mai letto Bertoldo dal fiore vermiglio ma cercherò sul web anche perchè ho un nipotino e mi piacerebbe tanto poter leggergli queste due storie.
Carla
Carissimo Mauro,
io ho il libro di Bertoldo… o meglio le pagine senza la copertina, ma la storia è completa! Provo a fotografarlo e poi ci sentiamo.
Ho anche parte del libro di Tanino Tanè (mi mancano 11 pagine!!). Sono contenta di aver ritrovato le parole che mi mancano, ma ci sarà ancora qualcuno che ha il libro intero… a presto Serena
Sono anni che cerco “Bertoldo del fiore vermiglio”. Ogni tanto rifaccio la ricerca in Internet e questa volta ho trovato il tuo messaggio. Sarei felice di poterne avere una copia.
Me lo leggeva mia madre negli anni ’50!
SE LAURA CAVALIERE L’AVESSE PASSATO ALLO SCANNER, MI FAREBBE UN GRANDISSIMO PIACERE
SE ME LO POTESSE INVIARE VIA MAI. ANCHE PER ME E’ UN CARO RICORDO, MIA MAMMA ME LO LEGGEVA, L’HO TANTO CERCATO……E’ STATO UN VERO PIACERE RITROVARLO. GRAZIE Marianna
Carissimi tutti é con enorme gioia che mi accorgo di quanti, come me, ricordano la meravigliosa filastrocca di Tanino Tané. Anche io vorrei averne una copia…sto per diventare nonna e mi piacerebbe far conoscere anche a lei questo bellissimo personaggio . C’è qualcuno che mi puo aiutare? La acquisterei vomentieri. Grazie
Gloriana
Buongiorno, io ho una copia del libro “Bertoldo del fiore vermiglio” che conservo con tanto affetto perché mi ricorda un anno felicissimo della mia infanzia trascoso presso una zia in Trentino che me lo leggeva ogni sera. Ecco perché anch’io, come molti, lo conosco a memoria. Se qualcuno è interessato, posso inviare le parole. Cordiali saluti Maria Elisa Fossati-Kiefl
Ciao Elisa, se ci farai avere il testo di “Bertoldo del fiore vermiglio” lo pubblicheremo di certo sul sito. Grazie!
Buongiorno, io vi ho fatto avere il testo completo di Bertoldo del Fiore Vermiglio ed anche vi ho mandato le fotografie delle pagine. Da allora no ho più avuto notizie da voi e vedo che non lo avete mai pubblicato. Come mai?
Buongiorno Maria Elisa! Abbiamo ricevuto il testo di Bertoldo del Fiore Vermiglio e la data di pubblicazione è 24 marzo 2022. Purtroppo non siamo riusciti ad usare le foto che ha inviato perché erano in una definizione troppo bassa, ma abbiamo recuperato tutto il testo. Ora vedremo se riusciamo ad anticipare la pubblicazione, così da metterla prima a disposizione di tutti i visitatori. GRAZIE ancora per aver condiviso con noi il testo. Buona giornata!
Buonasera
Sto cercando una copia del libro Dottore Tané o almeno una scannerizzazione o foto dall’originale. È per mio papà, che ne ricorda alcune parti dalla sua infanzia. Qualcuno è in grado di aiutarmi per favore?
Sto cercando Dottore Tanè e Bertoldo dal fiore vermiglio. Li aveva la mia mamma e non ho fatto in tempo a prendermeli e quando hanno svuotato la sua casa li hanno buttati. Per me sono importanti. C’è qualcuno che mi può aiutare? Se c’è da pagare va bene. Grazie a tutti se mi aiuterete.