L’elefante a scuola
Franco Bianchi (Sancio Pancetta)
Tratta da: Strofette da passeggio (Antonio Vallardi Editore - 1955)
Leggiamo insieme: L’elefante a scuola di Franco Bianchi (Sancio Pancetta)
Gli elefanti laggiù al Congo,
se hanno un figlio un po’ selvaggio,
lo faranno andar, suppongo,
alla scuola del villaggio,
perché possa, senza sbagli,
farsi onore nei serragli,
e ballare e star sospeso
su un barile o una bottiglia,
salutare a… naso teso,
imparar come si piglia
con maniere sopraffine
dalla man le noccioline.
Avran banchi in tutto acciaio
coi sedili in muratura,
fungeran da calamaio
le tinozze addirittura,
e il pennino, in proporzione,
dovrà essere un pennone!
E il maestro? Mamma mia!
Suderà molte camice
a insegnar calligrafia
o bel garbo, l’infelice,
a quei pargoli gentili
da tre o quattromila chili!
Anche i poveri studenti
senza dubbio sono ignari
dei più bei divertimenti
cari ai bipedi scolari:
come mettere il codino,
quando l’ha di già, al vicino?
Come dar con gioia vindice
un grazioso pizzicotto,
se non hai pollice ed indice
da introdurre sotto sotto,
e la vittima è imbottita
d’una pelle alta tre dita?…
Viceversa non c’è caso
che si sgoli l’insegnante:
“Giù le dita, ehi là, dal naso!”
Si capisce: l’elefante
caso mai, se ne ha il prurito,
ficca il naso, lui, nel dito!
Tratta da: Strofette da passeggio – Antonio Vallardi Editore (1955) – Autore: Franco Bianchi (Sancio Pancetta) – Illustrazioni: Arturo Bonfanti