Evelina la piccola conchiglia

Ecco la fiaba di Antonella che ha scritto per il suo piccolo Moreno. (25 luglio 2007).

Evelina era una conchiglia piccolina e molto carina.
Una mattina di maggio si era ritrovata in una piccola spiaggia deserta senza sapere come né perchè.
Viveva tranquilla insieme ai suoi fratelli e sorelle e poi, all’improvviso, un’onda e poi un’altra sempre più grossa ed era finita lì, da sola.
Proprio sola non era perchè c’erano tante altre conchiglie, anche molto diverse da lei.
Anzi, alcune erano tanto strane da non sembrarle neanche conchiglie!
Lei era terrorizzata!
Si sentiva sola e abbandonata e temeva di essere divorata da un momento all’altro.
Così, se ne stava sotto la sabbia per tutto il tempo.
L’acqua era profonda e anche quando si affacciava per curiosare un po’ non riusciva a vedere molto.
Poi il mare si mise a fare le bizze e lei si ritrovò di nuovo a giocare con le onde.
Su e giù, in alto e in basso.
Era un continuo e poi, com’era iniziato, tutto cessò.
Evelina, un po’ stanca ma anche divertita si chiedeva se il mare l’avesse riportata dalla sua famiglia.
Incominciò a guardarsi intorno alla ricerca.
Conchiglie d’ogni forma e pesci dai molti colori erano intorno a lei.
Evelina li guardò attentamente per cercare uno dei suoi famigliari.
Non lo trovò ma notò che anche gli altri avevano un’aria un po’ smarrita e spaventata, proprio come lei!
L’acqua era poco profonda e un caldo raggio di sole illuminò il mare.
Evelina guardò l’acqua e la vide risplendere di mille colori.
Alghe sottili l’accarezzarono.
Un pesciolino color argento, la sfiorò, sorridendo.
Un granchio dall’aria un po’ burbera passeggiava tranquillo.
Guardò in alto e vide un cielo azzurro con qualche nuvola passeggera.
Si sentì tranquilla e decise di restare lì a giocare con le onde.
Non si chiedeva più dove era la sua famiglia né, come e perché, era finita su quella spiaggia.
Semplicemente le piaceva quel posto e aveva deciso che, finchè era lì, avrebbe goduto ogni istante fino alla prossima ondata che l’avrebbe portata dove avrebbe voluto.
Aveva capito che non poteva decidere dove andare ma, poteva scegliere se, stare sotto la sabbia o giocare con le onde e lei, scelse di giocare.

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