Fantasia lunare

Margherita Lollio

Tratta dalla raccolta Il Concertino. Poesie per i fanciulli, Il Cenacolo, 1965

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Tre fratellini, tre gocce di fonte,
guardan la luna che sorge dal monte.

Sorge magnifica tra un cirro e un cipresso.
Da terra un coro si leva sommesso…

Coro di rospi, di grilli, di rane,
di mille piccole voci lontane…

Dice Occhiazzurri: – Che mai ci sarà?
Ah, se potessi salire fin là! –

Dice Occhionero: – Mi sembra un popone!
Io vorrei farmene tutto un boccone. –

Ma Occhionidambra le piccole braccia
tende all’enorme impassibile faccia.

Prender vorrebbe la luna, baciarla,
toccarla tutta ed al petto serrarla

come la palla che porta papà.
Ah, se potesse strapparla di là!…

La luna passa. Tra nuvole chiare
sempre più bianca, più lucida appare.

Le tre testine d’un raggio inargenta.
Pare che guardi ed ascolti… Che senta?

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