Fata Farfallina e Teresa, la Vispa
Antonio Rubino
Se vi piace questa filastrocca, dovete ringraziare Ivana (11 aprile 2005).
Leggiamo insieme: Fata Farfallina e Teresa, la Vispa di Antonio Rubino
La Vispa Teresa,
confusa e pentita,
lasciando la presa,
dischiuse le dita,
e la farfalletta
così liberata
le disse: “Bimbetta,
io sono una Fata.
Gentile e cortese
tu fosti, perciò
dei sogni al Paese
condurre ti vò”.
Ciò detto, la Fata,
nel fresco mattino,
con aria ispirata,
si mette in cammino;
e fuori dal vero
la bimba conduce
per vie di mistero,
su prati di luce.
Varcato l’ingresso
che mette alle Fole,
s’esprime a un dispresso
con queste parole:
“Quest’è Cappuccetto
col Lupo cattivo;
quest’è Pinocchietto
di legno, ma vivo.
C’è Barba Turchina
di chiave munito,
c’è Pelle Asinina
dal rozzo vestito.
C’è un re che in cerbiatto
ahimè! fu cangiato,
c’è un celebre Gatto
vestito e calzato.
Dei boschi al sussurro
sta in sonno la bella,
il Principe azzurro
tra i rami favella.
Accadon sovente
stranissimi casi:
i fichi alla gente
fan crescere i nasi.
Si vedon i prati
rifulger di gemme
e i pesci dorati
volar lemme lemme.
Quest’è Puccettino,
quest’è Cenerentola
ch’ha nudo il piedino
e in mano la ventola.
Guerrino col Drago
vien sempre alle mani;
c’è l’Orco, c’è il Mago,
c’è il Nano dei Nani.
Ci son gl’infernali
cortei delle streghe
ci son gli stivali
che fan sette leghe.
Tulè, delle Fole
Città capitale,
risplende nel sole
di luce irreale.
Io sono la Fata
miglior che ci sia
e voglio premiata
la tua cortesia.
Se vieni, o piccina,
stasera a Tulè,
quest’è la casina
che ho fatto per te”.
Antonio Rubino, autore di questo testo, si ispirò per la stesura alla famosa poesia “La farfalletta (La vispa Teresa)” scritta da Luigi Sailer intorno al 1850.
Se volete leggere il testo originale, cliccate qui!
Più recentemente (nel 2001) Antonella Ossorio ha scritto “La vispa Teresa”, una filastrocca ispirata sempre a quella di Luigi Sailer con protagonista una bambina che ama mangiare. Per leggerla, cliccate qui!
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Grazie! Ricordo la parte finale che negli anni quaranta, tanti e tanti anni fa, era illustrata nell’Enciclopedia del Ragazzo Italiano della casa editrice Labor!
Peccato che, come tutte le cose del tempo che fu, è andata dispersa nei vari trasferimenti…