Fil..occa

Ecco la poesia di nonno Angelo (9 gennaio 2013).

Fil…occa

Nghe, nghe, quanti sguardi intorno a me,
facce strane e nessuno so chi è.

Mi fanno le boccacce, i sorrisini,
agitano le mani, mi mandano bacini

Storcono gli occhi, la bocca senza un perché.
Non li capisco, nessuno parla come me.

Mi fanno le carezze sul pancino,
mi toccano e mi sistemano il vestitino.

Chi fa strani rumori, chi saluta con la mano.
Chi mi accarezza o mi solletica piano piano.

Mi prendono in braccio come un giochino,
mi svegliano nel bel mezzo del pisolino.

Non hanno rispetto. Ah quanta pazienza!
Sopporto solo per pura convenienza.

Però ce n’è una che mi piace tanto tanto,
se mi sorride, io la guardo e m’incanto.

Basta un gnè-gnè perché corra da me,
poi morbida, morbida mi stringe a sé.

Sa di buono, profuma ed è tanto saporita,
io l’assaggio, poi le sorrido per dire che l’ho gradita.

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